I risultati del referendum in Scozia sull'indipendenza si sapranno solo nella mattinata di domani (le urne chiudono questa sera alle 22 ore locali, le 23 in Italia), ma già circolano numerosi sondaggi e si possono provare a fare delle previsioni abbastanza accurate. La sensazione generale è che nonostante la grande rimonta messa a segno negli ultimi mesi da parte degli indipendentisti, saranno i sostenitori dell'unione del Regno Unito ad avere la meglio, scongiurando così il pericolo che l'indipendenza della Scozia rilanci i movimenti indipendentisti di tutta Europa.

Il referendum per l'indipendenza della Scozia si chiuderà con tutta probabilità con dei risultati favorevoli al fronte del "no". A conferma di questo, ci sono anche gli ultimissimi sondaggi condotti solo ieri: una rilevazione Panelbase - condotta su un campione di mille abitanti - secondo la quale i "sì" sarebbero fermi al 45%, con i "no" al 50% e un 5% ancora di indecisi. Se questo sondaggio fosse accurato, sarebbe molto difficile pensare che il fronte indipendentista possa riuscire a mettere a segno quella che sarebbe davvero una storica vittoria.

A conferma di questa previsione sui risultati del referendum in Scozia c'è anche il fatto che i bookmakers inglesi hanno cominciato già da ieri a pagare quanti hanno puntato sulla vittoria del "no".

Un altro segnale di come l'entusiasmo degli indipendentisti e una campagna elettorale poco convincente dalla parte degli unionisti non siano bastati per ribaltare le sorti di un referendum che, in parte, sembrerebbe già scritto.

Che i risultati del referendum in Scozia potessero essere ribaltati, rispetto ai sondaggi di qualche mese che vedevano gli indipendentisti molto indietro, lo si è pensato a lungo.

Ma numerosi analisti politici hanno scritto di quanto possa essere fuorviante prendere troppo in considerazione la rimonta del fronte del "sì", dal momento che in referendum di questo tipo è normale che sia una parte a suscitare l'entusiasmo (cosa che poi si riflette anche sui sondaggi, distorcendoli), mentre la maggioranza silenziosa che non se la sente di cambiare lo status quo si sarebbe limitata ad apporre la sua croce sul "no". Ed è quello che con tutta probabilità sta avvenendo proprio in queste ore.