Impegnato a Brescia, in compagnia del presidente di Confindustria Squinzi, Renzi manda a dire ai detrattori che è ora di smetterla con la politica delle rassegnazione e che prosegue con determinazione sulla strada delle riforme senza guardare in faccia nessuno. A chi gli chiede come mai abbia disertato Cernobbio risponde che è normale andare da chi crea lavoro come nel caso delle Rubinetterie Bresciane in un periodo così drammatico per l'occupazione in Italia.

Renzi tiene sul punto

La ferma determinazione di proseguire sulla strada delle riforme traspare dal discorso tenuto all'inaugurazione delle Rubinetterie Bresciane.

"Io sono molto, molto determinato. Non mollerò di un centimetro, questo Paese lo cambiamo davvero. Noi non molliamo di un centimetro". Matteo Renzi precisa che la sfida si sviluppa tra le due fazioni degli ottimisti e dei pessimisti, quella di chi parla e fatica, di chi è convinto e chi no. In definitiva tra quelli che almeno ci provano opposti ai gufi che la tirano.

I tagli nella P.a.

La spending review si appresta a divenire la protagonista dell'azione riformatrice del governo, stando anche a sentire quanto il premier dichiara a margine della stessa cerimonia, respingendo la cultura dei piagnistei e della rassegnazione. Sono molti i centri di costo dove intervenire per tagliare su spese inutili se si guarda alla macchina della pubblica amministrazione, con un grado di burocrazia ormai insostenibile ed anacronistico.

Ogni famiglia fa interventi di questo tipo e lo Stato deve comportarsi come una saggia famigliola che decide di risparmiare.

Il fronte europeo

La partita degli uomini del presidente del Consiglio si gioca anche sui tavoli di Bruxelles, dove non si manca di far notare che occorre meno austerità per un vero rilancio del paese.

Rassicura che il deficit non sforerà il 3% imposto da Bruxelles, ma con la stessa determinazione sul fronte interno delle riforme chiederà a Barroso di allentare i vincoli e ottenere più flessibilità come del resto lo stesso trattato prevede.