La parola che più circolerà nelle prossime settimane, a proposito del conflitto tra Ucraina e Russia, sarà "congelamento". Oggi infatti le tensioni tra le due nazioni si sono congelate grazie al rilascio dei primi prigionieri. Anche la UE ha deciso di congelare le sanzioni a carico dei russi, ma a dirla tutta quelli che rischiano davvero di restare congelati siamo noi. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire meglio la vicenda.

L'apertura al dialogo tra Ucraina e Russia

Già dalla scorsa settimana i due presidenti, Poroshenko e Putin, hanno preso a parlarsi.

Tra proposte di pace irricevibili, promesse e minacce, nelle ultime 24 ore ci sono stati importanti passi in avanti. I due presidenti infatti si sono accordati per uno scambio di prigionieri. Gli ucraini hanno dichiarato di aver liberato 1.200 soldati contro qualche centinaio di filorussi che sono così tornati alla base. Potrebbe essere questo un primo passo in avanti verso la riconciliazione, ma forse è l'ennesima trovata strategica da parte di Vladimir Putin.

Proprio nelle scorse ore infatti l'Unione Europea era riunita per decidere sulle sanzioni da applicare alla Russia. Si trattava di un pacchetto di sanzioni molto più pesante che in passato, il quale però è rimasto ancora parzialmente segreto.

Una volta varate le sanzioni però, è arrivata la notizia dello scambio di prigionieri, e così Bruxelles ha deciso di "congelare" le sanzioni per vedere se la Russia si comporterà bene. Al primo passo falso entreranno in vigore.

Ma mentre Paesi come Germania, Spagna, Francia e molti altri non hanno molto da perdere, noi italiani sì.

La maggior parte del gas che riscalda le nostre case infatti arriva proprio dalla Russia, e passa attraverso l'Ucraina. Se si dovesse interrompere questo flusso da una o l'altra parte, rischiamo seriamente di dover affrontare uno degli inverni più rigidi di sempre. La speranza è che il conflitto si possa risolvere entro poche settimane, prima dell'arrivo dell'inverno, ma l'impressione è che Putin stia cercando di allungare i tempi proprio perché sa benissimo che, una volta arrivato l'inverno, avrà molto più potere contrattuale.

Le sanzioni e le controsanzioni

Putin ha comunque già fatto capire che non si scherza con lui. Di fronte alle sanzioni che si prevedono nei confronti di giganti dell'energia russi come Rosneft e Gazpromneft, ha già minacciato ripercussioni asimmetriche, cioè tanto per cominciare divieto di sorvolo nello spazio aereo russo. E come si sa, lo spazio russo è enorme, creando forti disagi a chi dovrà vorrà volare verso Oriente. E chissà se tra queste misure asimmetriche non ci sia anche chiudere i rubinetti del gas.