Estrema soddisfazione quella che traspare nelle parole dei deputati della Commissione Difesa del Movimento 5 Stelle, dopo aver ottenuto la concessione riguardo alla coltivazione di cannabis terapeutica per l'esercito italiano, al fine di contrastare l'import di farmaci utilizzati nella terapia del dolore. "Riteniamo si tratti di un grande passo avanti che apporterà un notevole risparmio per l'Italia alla luce degli alti costi legati al commercio estero di medicinali fino ad ora mantenuti dal nostro Paese". Una piccola rivincita per il "partito" dell'ex comico genovese che da sempre ha attuato una politica concessionista nei confronti di quella che, per molte nuove leve, pare ormai esser considerata una battaglia in discesa nei confronti della cannabis.

Dopo l'aspra risposta alle proposte fatte in conflitto con il Decreto Renzi-Lorenzin riguardo alla regolarizzazione del commercio della pianta, questo sembra, seppur in minima parte, il primo passo avanti per una campagna sostenuta anche dalla sinistra più estrema. Viene così premiato il duro lavoro svolto dal gruppo parlamentare grillino, che già il 19 marzo aveva presentato un'interrogazione (a prima firma Tatiana Basilio), rivolta proprio al al ministro del Nuovo Centro Destra, nella quale veniva richiesto al governo se non fosse necessario instaurare nello stabilimento militare di Firenze le adeguate istruzioni per consentire la produzione autonoma ed indipendente di farmaci cannabinoidi decretando con quest'ultimo un'apposita convenzione.

Aggiungono i pentastellati: "dopo esser arrivati al DL Stupefacenti con un ODG presentato da Paolo Bernini, abbiamo fatto visita proprio allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze in compagnia dei colleghi della Commissione Agricoltura". Ora che le regole sono state stilate, il commercio di cannabis terapeutica potrebbe prendere il via già dai primi mesi del 2015, il che ovviamente non rappresenta una mera vittoria sui banchi del Parlamento, bensì significa apportare un aiuto agli svariati pazienti oncologici, affetti da HIV, e nei confronti di coloro che manifestano patologie gravi quali sclerosi multipla e SLA.