Il ministro degli Interni Angelino Alfano ha annunciato l'invio ai prefetti di una circolare perché invitino i sindaci alla cancellazione delle trascrizioni di nozze gay celebrate all'estero. Nel caso in cui questo non avvenga, precisa Alfano, "si procederà all'annullamento d'ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati". La presa di posizione giunge il giorno dopo la richiesta fatta dal Consiglio comunale di Milano al sindaco Pisapia di trascrivere nel registro civile i matrimoni tra coppie omosessuali contratti all'estero, sull'esempio di quanto già avviene nei comuni di Grosseto, Fano, Napoli e Bologna.

Cosa dice la legge italiana

Secondo il segretario del Nuovo Centro Destra, i matrimoni contratti all'estero da persone dello stesso sesso non sono conformi alle leggi italiane e pertanto possono essere registrati. La circolare che verrà inviata ai prefetti, appare come il tentativo politico di bloccare una situazione di fatto che si sta allargando a macchia d'olio, con grandi città che hanno già manifestato la loro apertura alle unioni civili, anche se il sindaco di Milano preferisce, per il momento, evitare la trascrizione all'anagrafe in attesa di mettere a punto uno strumento più utile al riconoscimento delle coppie di fatto. Lo stesso governo ha allo studio una legge per le unioni civili, nel tentativo di sfruttare il momento propizio fornito dall'apertura su questo tema da parte di Berlusconi, il principale alleato di Matteo Renzi nel percorso delle riforme.

I sindaci non ci stanno

Le reazioni all'annuncio sono arrivate non solo dalle associazioni per i diritti dei gay, ma anche da parlamentari come il senatore del Pd Sergio Lo Giudice che denuncia le intenzioni strettamente politiche del ministro nascoste dietro un conflitto istituzionale tra ministero e comuni che è inesistente.

Il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, ha dichiarato che la preoccupazione del governo deve essere quella di rendere possibili le unioni gay, rilanciando con l'annuncio di una Legge sulle unioni civili da approvare entro la fine dell'anno. Ma la critica più esplicita è venuta dal sindaco di Bologna, Virginio Merola, che ha dichiarato senza mezzi termini "Io non obbedisco alla stupida circolare del ministro Alfano".

Anche il Codacons ha annunciato un ricorso al Tar del Lazio nel caso in cui Alfano non receda dalle sue intenzioni che sarebbero in violazione delle recenti disposizioni della Corte Europea dei diritti dell'uomo in tema di coppie di fatto. Tutte reazioni che legittimano il dubbio che dopo aver cavalcato l'onda degli incidenti stradali con l'annuncio dell'introduzione dell'ergastolo della patente, il ministro del Nuovo Centro Destra sia in cerca di visibilità e consensi su argomenti di facile presa e privo di rappresentanza a destra.