L’ennesimo suicidio per overdose avvenuto nel carcere diSollicciano a Firenze ha riaperto il problema del sovraffollamento delle carceri e delle condizioni disumane incui devono vivere i detenuti; molti sono stati gli appelli al terzo governotecnico Renzi per l’approvazione dei provvedimenti di Amnistia e Indulto. Immediatamente è scoppiata anche la polemica dei Radicali, che a voce di Massimo Lensi sollecitanoil premier Matteo Renzi a prendereuna decisione sui provvedimenti dell’Amnistiae Indulto, per preservare i diritti umani dei detenuti costretti a vivere incondizioni disumane e in celle troppo piccole, oltre che per evitare altri suicidi: “quante morti prima di approvare iprovvedimenti di amnistia e indulto?” hanno chiesto i militanti di battaglia radicale.

Sul tema è intervenuto Patrizio Gonnella, il presidente dell’Associazione Antigone, che in un’intervistaal Tempo ha voluto sottolineare come in 10 anni le leggi siano state modificatedieci volte, andando a creando solo confusione, quando i veri problemi sono la mancanzadi personale penitenziario, il sovraffollamento e i troppi suicidi. Inoltre Gonnella ha ricordato che nel 2013 l’Ue ha multatol’Italia perché le celle erano contro ogni igiene e i detenuti trattati come “bestie”. A quantopare non sono sufficienti le misure approvate dal governo Renzi nel decreto Svuota carceri, che prevede penealternative alla detenzione, come la messa in prova ai servizi sociali e/o ilavori di pubblica utilità, oltre che risarcimenti e sconti pena ai detenuti, poiché persiste il problemadel sovraffollamento delle carceri edelle condizioni disumane in cui sono costretti a vivere i detenuti.

Mentre iprovvedimenti di Amnistia e Indultorestano bloccati al Senato, il numerodei detenuti continua ad essere troppo alto e la situazione delle carceri inItalia continua ad essere drammatica; intanto la questione continua a spaccaredi netto il mondo politico e sociale, sul problema è intervenuto anche Papa Francesco che nei giorni scorsiha fatto appello alla clemenza del governo: “in non pochi casi non sono altroche il risultato dell’esercizio arbitrario e spietato del potere sulle personeprivate della libertà”.