Sembra un meccanismo ormai difficile da fermare quello che si autoalimenta nelle carceri. Da un lato il sovraffollamento carcerario e gli episodi di disagio che avvengono tutt'ora nei penitenziari italiani, dall'altro lato le conseguenti lamentele delle forze di polizia chiamate a mantenere l'ordine e i gesti a volte disperati di coloro che continuano a subire condizioni di prigionia ingiuste e disumane. È chiaro che il circolo vizioso resta molto difficile da spezzare, anche perché una parte della politica si è già schierata come contraria a qualsiasi atto di clemenza; tanto che il giustizialismo politico e il populismo penale sono già stati indicati nel recente passato dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando come gli indiziati principali dell'attuale fase di stallo legislativo in Parlamento.

Premier Matteo Renzi: "criminali devono pagare fino alla fine"

La settimana che si avvia alla conclusione è stata caratterizzata dall'intervento diretto del Premier Matteo Renzi sulla vicenda, un fatto che non si verificava da parecchio tempo. Le parole che però ha utilizzato durante un'intervista su Mediaset (al programma Quinta Colonna) sono state molto forti: "i criminali colpevoli devono pagare fino alla fine. Chi commette un reato e viene condannato deve restare dentro. [...] Noi dobbiamo far sì che quelli che becchiamo quando vengono condannati poi restano dentro. Quando un cittadino vede ripassare per la stessa strada anche uno scippatore l'impressione è che poi non ci sia più certezza del diritto.

La giustizia deve garantire che chi è colpevole paga fino alla fine". Su internet si sono moltiplicati i commenti di risposta dei comuni cittadini, molti dei quali hanno messo in evidenza come le attuali condizioni di carcerazione non sono conformi in molti casi al trattamento delle persone secondo i diritti umani inalienabili, pertanto anche il mantenere l'attuale status quo potrebbe rappresentare una violazione della legge.

Tanto è vero che il fatto è sottolineato dal Guardasigilli in una sua recente dichiarazione "i numeri non ci fanno più impattare con Strasburgo, ma non corrispondono ancora a ciò che le nostre leggi richiedono [...] mi auguro che ci sia la possibilità in ragione di questa febbre che è scesa di intervenire sulle strutture carcerarie, anche dal punto di vista del lavoro e del reinserimento".

Nuovo intervento del Partito Radicale, Commissione Giustizia resta ferma in Senato

Nel frattempo in settimana è intervenuto sulla vicenda anche il partito radicale, visto che si è riunito il Comitato Nazionale. Il tema di un atto di clemenza è stato al centro delle discussioni ed è proseguita la denuncia per le condizioni di carcerazione ingiuste subite da molti carcerati italiani: "i rimedi previsti dal Governo non solo sono umilianti per chi ha subito trattamenti equiparabili alla tortura, ma neppure funzionano a causa della totale inefficienza della Magistratura di sorveglianza, inadeguata persino a rispondere alle istanze di ordinaria amministrazione avanzate dalla popolazione detenuta".

In Commissione Giustizia al Senato invece resta ancora bloccata la discussione dei quattro ddl unificati, in attesa che il Ministero della Giustizia fornisca i primi dati sull'impatto dello svuota carceri 2014. E voi cosa pensate al riguardo? Fateci sapere la vostra opinione sui fatti principali della settimana.