L'ipotesi di inserire mensilmente il trattamento di fine rapporto in busta paga, proposta dal Governo Renzi, fa ancora tuonare la voce di Grillo, che la definisce una vera e propria pazzia. Le aziende dovrebbero anticipare circa cento euro al mese in busta paga ai lavoratori dipendenti per fare in modo di risollevare il budget delle famiglie, il leader del Movimento 5 Stelle ha espresso tutto il suo dissenso: 'Mentre il Paese precipita nel baratro, della disoccupazione e della recessione, il Governo gli da una spintarella. Togliere il Tfr alle imprese, significa metterle in mutande e costringerle a rivolgersi al credito bancario per finanziarsi'.

In realtà questo tipo di operazione economica, è solo una mezza idea di Renzi che ovviamente va accuratamente valutata e discussa, l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne si è mostrato favorevole a questa eventualità, ma naturalmente non tutte le imprese riuscirebbero ad assolvere un'incombenza economica di questo livello. Da una prima analisi, si è potuto constatare che le parti politiche e gli esperti del settore, sono divisi e incerti sulla valutazione della proposta del capo del Governo.

Grillo ha aggiunto che le imprese potrebbero riuscire ad assolvere la parte del tfr, ma il mese successivo chiuderebbero per mancanza di liquidità creando l'effetto contrario, poi rivolgendosi al Ministro dell'economia, pone una domanda: 'Padoan ma chi ti ha dato la patente?'.

Questo sarà l'ennesimo argomento di polemica della politica di casa nostra, il tempo intanto continua a trascorre, senza che si giunga ad una soluzione per il lavoro e per gli italiani che non riescono più a reggere il peso della famiglia. Si parla sempre di riforme, ma non si giunge mai a nulla, le risorse ci sarebbero se si riuscisse a fare una corretta analisi della situazione, in tutti i settori a partire dalla politica e dalla spesa della pubblica amministrazione.

Ieri Angela Merkel, ha intimato a tutti i Paesi dell'area euro di 'fare i compiti' e il nostro Renzi le ha risposto per rime dicendo: 'non ci tratti come scolaretti'. Una cosa è certa, bisogna agire subito, applicando le giuste riforme e risollevare un Paese che è ormai allo stremo economico e sociale.