Il Presidente della Bce Mario Draghi, a margine di un intervento al Brookings Institute, parla delle riforme del lavoro in termini di leggi in grado di creare nuova occupazione. Non pensa che il Jobs Act sia una scusa per rendere più facili i licenziamenti traducendoli in massicci tagli occupazionali. Il governo Renzi si prepara a discutere alla camera il Jobs Act senza escludere anche qui il ricorso al voto di fiducia.

La stoccata a Renzi

Quando Draghi parla di fare attenzione a intervenire sul mercato del lavoro chiarisce che le riforme non devono aumentare i licenziamenti, specie in un periodo in cui l'Europa è affetta dal gravissimo problema della disoccupazione giovanile.

Ma quando l'accento si sposta sulla riforma di Renzi attualmente in discussione alle camere, il suo tono si fa più greve schierandosi apertamente dalla parte della gente comune. L'Italia ha già dato sul fronte della disoccupazione con un tasso giunto a livelli insostenibili. Uno su due non ha lavoro ma la gente prenda il coraggio deciso di mandare a casa chi non risolve questo problema. I cittadini italiani trovano nel presidente del massimo organismo centrale europeo un alleato prezioso che lancia una stoccata decisa al premier.

I ribelli del Pd

Nel Pd aumenta la fronda, checché ne dicano la stampa o le televisioni tutti i giorni. Il consenso del 41% delle europee si va assottigliando sempre di più.

Un ultimo sondaggio andato in onda al Tg de La7 li da adesso al 37%, con l'aumento del M5S e le altre formazioni sostanzialmente stabili. Il giudizio di Corradino Mineo sul maxiemendamento passato al Senato è tranchant: "Io il maxiemendamento l'ho letto, e non prende neanche tutte le promesse fatte nella direzione del Pd. Così il Parlamento non conta più".

La protesta dei dissidenti si manifesta nelle intenzioni di Walter Tocci che abbandona le istituzioni. Altri potrebbero seguire adesso il suo esempio come Lucrezia Ricchiuti e Felice Casson. Contro il voto si sono espressi anche Cesare Damiano e Pippo Civati che comincia seriamente a pensare alla scissione.