Dopo il flop di affluenza alla kermesse del M5S al Circo Massimo e dopo il no del leader Beppe Grillo a un incontro con Matteo Salvini, il leader della Lega Nord, per discutere sull'uscita dall'Euro, sull'immigrazione clandestina e sul lavoro, continua l'emorragia dei dissidenti grillini. Questa è la volta della senatrice Cristina De Pietro, passata al gruppo Misto, e del deputato Arturo Zaccagnini, passato a Sel.

Il M5S, che secondo l'ultimo sondaggio di Piepoli sulle intenzioni di voto del 15 ottobre è al terzo posto con il 21,5% delle preferenze, dietro al CSX con il 44,5% e al CDX con il 29%, sembra essere sul punto di implodere, con l'abbandono sempre più massiccio dei grillini dissidenti a causa dei tanti disaccordi interni, ad iniziare dalle sue ultime espulsioni dei quattro senatori Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Orellana.

Ma mentre l'ex comico Beppe Grillo cerca di fare piazza pulita nel suo movimento, il M5S è sul punto di esplodere per una mancanza di regole trasparenti e univoche, contestate dai tanti dissidenti in disaccordo su chi sarebbe dovuto andare a Genova a spalare il fango e ad essere vicino alla popolazione colpita dal disastro idrogeologico. Tuttavia secondo le fonti parlamentari a Genova oltre a Beppe Grillo, il leader non eleggibile del M5S contestato dagli "angeli del fango", sarebbe andata anche una piccola delegazione di 8 parlamentari pentastellati, ma i malumori e i disaccordi nascono proprio qui, ossia su dove, chi e quando sono state prese le decisioni, smentendo le affermazioni del senatore Nicola Morra, il quale aveva dichiarato che le decisioni erano state prese dal gruppo.

Insomma il sogno a cinque stelle più passa il tempo più sembra diventare un vero incubo, dove continuamente gli eletti grillini dissidenti "i miracolati della politica" lasciano il Movimento, ma non la poltrona, per unirsi ad altri partiti e coalizioni, e al momento sul tavolo del Presidente del Senato, Pietro Grasso ci sono sei lettere di dimissioni tra cui figurano Luis Alberto Orellana, Maria Mussini, Monica Casaletto, Maurizio Romani, Alessandra Bencini e Laura Bignami.

Mentre sta nascendo l'ipotesi di un nuovo gruppo al Senato che possa unire e contenere gli esponenti di Sel, i dissidenti del Pd e del M5S, la grillina Lombardi avrebbe pronta la black list da pubblicare dei "traditori" pronti a pugnale Grillo e tenersi la diaria che ammonta dai 10 agli 11mila euro netti al mese, e non la virtuale di 2700 euro netti.

Intanto le pietre strutturali del M5S, tra cui spiccano in ogni occasione televisiva e web, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista hanno tuonato dall'alto della loro onestà e trasperenza: " Finalmente, zavorra che va via, persone che da questo momento diventeranno parassiti, dovrebbero dimettersi, non cambiare gruppo!"