Aumenta la preoccupazione attorno a un presunto e misterioso sottomarino localizzato nell'arcipelago di Stoccolma. La Svezia ha attivato, da oltre due giorni, alcune navi ed elicotteri militari insieme a 200 soldati per monitorarlo dal momento che i servizi segreti del paese hanno comunicato che sono in corso "attività straniere" in acque territoriali. L'intelligence non ha fornito dettagli sulla vicenda né imputato la colpa dell'evento, differentemente dai media locali che hanno accusato esplicitamente la Russia di tale atto ostile, verso nessun paese (fonti danesi hanno parlato, nelle ultime ore, di manovre poco chiare in quello stesso specchio di mare).

Il quotidiano "Svenska Dagbladet" ha riportato la notizia dell' intercettazione, su una frequenza radio usata dal Cremlino per le emergenze, di un segnale Sos lanciato da un sottomarino in difficoltà probabilmente impegnato in una missione segreta; voci non confermate hanno riferito, inoltre, della partenza dal Golfo di Finlandia, verso la zona delle ricerche, della nave russa Logachev che è specializzata in ricognizioni marine.

Il Ministero della Difesa di Mosca, citato dall'agenzia di stampa "Interfax", ha respinto queste versioni dei fatti affermando che le sue unità navali non sono impegnate in operazioni straordinarie nella zona imputando ogni responsabilità dell'accaduto all'Olanda il cui governo però in una dichiarazione alla "France Presse" ha negato ogni coinvolgimento.

I paesi della regione hanno denunciato ultimamente l'intensificarsi delle attività militari russe ai loro confini; la Svezia, che non è protetta dalla Nato in quanto non è un suo membro, aveva protestato formalmente col Cremlino il mese scorso dopo che due aerei militari russi avevano violato il suo spazio aereo.

L'atteggiamento minaccioso di Putin nei confronti dell'occidente è collegato alla mancanza di accordi a livello internazionale per fermare l'attuazione del progetto dello scudo anti missile americano in Europa (considerato dalla Russia una minaccia alla propria sicurezza) e l'espansione dell'Alleanza Atlantica verso i confini di Mosca.

Non possono essere dimenticate inoltre le incertezze derivanti dalla irrisolta crisi siriana (intesa come lotta tra i ribelli armati dal Pentagono e il regime di Assad protetto militarmente dal Cremlino dal 1971) e dalla spinosa questione ucraina che potrebbe appesantire, nel medio e lungo periodo, l'economia mondiale a causa delle sanzioni e rendere più fragili le già debolissime relazioni internazionali che fino a ora hanno evitato lo scoppio di una terza guerra mondiale dal punto di vista bellico.