Il tempo di approfondire i dettagli contenuti nella Legge di Stabilità da 36 miliardi varata ieri dal Consiglio dei Ministri ed è già tempo di registrare reazioni non proprio amichevoli. Il segnale più bellicoso, dopo la scontata minaccia di sciopero generale, che incombe a partire dalla discussione sul Jobs Act, è arrivato dal presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, che ha convocato una conferenza stampa per manifestare il dissenso dei governatori: "La manovra è insostenibile per le Regioni, a meno di non incidere sulla spesa sanitaria", ha dichiarato Chiamparino, riferendosi ai tagli previsti dalla manovra a carico delle Regioni.

I tagli contestati dalle Regioni

Dei 15 miliardi da recuperare con la spending review, 4 sono infatti a carico delle Regioni, e il riferimento alla Sanità fatto da Chiamparino è dettato da una clausola spuntata tra le righe della manovra secondo la quale, nel caso in cui le Regioni non trovassero il modo di tagliare i 4 miliardi a loro carico, sarà il governo ad intervenire "prendendo in considerazione anche le risorse destinate al finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale". Esattamente il contrario di quanto aveva assicurato il sottosegretario Graziano Del Rio prima di entrare nel Consiglio dei Ministri: "Non ci saranno tagli alla Sanità". "Piuttosto che ritoccare l'Irap mi dimetto", rincarato Chiamparino, governatore del Piemonte; altrettanto drastico è stato il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti "E' facile tagliare le tasse con i soldi degli altri".

Una vera e propria rivolta da parte delle Regioni che non hanno intenzione di condividere il raggiungimento di obiettivi di finanza pubblica dettati dall'Unione Europea, finanziando scelte prese dal Governo senza condividerle con gli enti locali.

La sponda del sindacato

La protesta delle Regioni ha trovato facile sponda in tutte le organizzazioni sindacali, per nulla ammansite dal taglio di 18 miliardi di tasse, che denunciano la prosecuzione della politica dei tagli lineari avviata dal governo Monti a carico delle amministrazioni locali, che finiranno, secondo i sindacati, per "mettere in ginocchio i servizi pubblici" e provocare l'ennesima ondata di tasse locali.

Per cercare di evitare questa strada, che anche il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha fatto capire di ritenere probabile, Chiamparino ha chiesto un incontro urgente con il Governo, raccogliendo piena disponibilità da parte di Del Rio. Quanto sarà fruttuoso questo incontro, sarà da vedere, dal momento che Matteo Renzi ha fatto intendere di non essere disposto a fare concessioni a nessuno; che si tratti dell'Unione Europea, della sinistra del PD, dell'opposizione e a maggior ragione dei presidenti delle Regioni. Prendere o lasciare.