Della richiesta di chiarimenti dell'Unione Europea sulla bozza di Legge di Stabilità, il Governo non ne fa un problema. La risposta è affidata al Ministero dell'Economia, che garantisce che entro domani, venerdì 25 ottobre, a Bruxelles perverranno tutte le informazioni aggiuntive richieste relative alla bozza.

Incontro Governo-Regioni sui tagli Legge Stabilità

A Bruxelles, per il Consiglio europeo previsto per il pomeriggio è diretto anche il Premier, Matteo Renzi, che ha annullato, invece, la presenza al vertice del Partito Socialista di Parigi per presenziare, in prima mattinata, al vertice con i Governatori delle Regioni ed i Sindaci.

Al tavolo Renzi è stato netto: non c'è spazio per la mediazione, i miliardi da tagliare sono quattro. Da qui, due strade: o lo scontro o ci siano proposte alternative. Insomma il Governo è disponibile a discutere nel merito purché si taglino gli sprechi, ma non i servizi. I costi standard possono essere una strada, oltre a quella parallela della trasparenza assoluta: tutte le spese devono essere pubblicate online. Paletti rigidi, insomma, ma per quanto possibili collaborativi. Per Chiamparino, Presidente della conferenza delle Regioni, occorreranno una decina di giorni per formulare una proposta: sarà necessario, insomma, rendere sostenibile la manovra del Governo evitando ricadute sia riguardanti i tagli che l'aumento della fiscalità.

L'impegno alla razionalizzazione della spesa pubblica è comune: da parte del Governo non ci sarà alcuna interferenza su come le Regioni organizzeranno la spesa, ma il tentativo è quello di evitare che i tagli siano lineari: il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha chiesto che vengano applicati i costi standard per tutte le Regioni in maniera coatta: se le Regioni non si allineeranno, dovrà essere il Governo ad imporne l'applicazione.

Napolitano: sì alle riforme, Bruxelles abbracci la crescita

Nel frattempo, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha affermato che l'Italia non può essere vittima di paralisi ed impedimenti. Occorre, dunque, continuare sulla strada delle riforme avviate dal Governo. Affinché il Paese torni a crescere, tutti dovranno dare il massimo. E Bruxelles deve necessariamente abbracciare le misure di crescita per uscire dalla stagnazione e dalla deflazione.