Il Presidente della Repubblica Napolitano è stato ascoltato ieri dai membri della Corte d'Assise di Palermo, che si sono recati a Roma per un'udienza al Quirinale, a cui hanno preso parte circa quaranta partecipanti in tutto tra Corte, cancellieri ed avvocati.

Durante quasi tre ore di colloquio, è stata raccolta la deposizione di Napolitano riguardo la cosiddetta trattativa Stato-mafia.

Le dichiarazioni degli avvocati

Secondo quanto affermato dall'avvocato Airò Farulla, Napolitano ha dichiarato di non essere mai venuto a conoscenza di alcun tipo di accordo.

Successivamente, il legale Nicoletta Piergentile, che rappresenta Nicola Mancino, ha sostenuto che il Presidente della Repubblica, durante l'udienza, ha dichiarato che la possibilità di essere un bersaglio della mafia per un eventuale attentato ai suoi danni non lo ha mai preoccupato, in quanto ciò farebbe parte del suo ruolo istituzionale. La Piergentile, ha aggiunto, a questo punto, che sarà necessario continuare a sentire gli altri testimoni, così come era già stato stabilito.

Durante la deposizione, commentata da Brunetta come un modo per dare un'immagine pessima dell'Italia, Napolitano ha risposto a tutte le domande che gli sono state rivolte, comprese quelle giunte da un legale rappresentante di Riina.

L'unica domanda che non avrebbe ricevuto risposta, secondo quanto riportato da Piergentile, riguarda il colloquio avvenuto tra il Presidente e il consigliere D'Ambrosio, cosa che è stata interpretata dal legale di Riina un "modo per rispettare a memoria di un defunto".

Secondo le dichiarazioni giunte dai legali, inoltre, Napolitano avrebbe precisato che la sua figura, in tutta la questione, può essere definita unicamente da spettatore.

Il comunicato del Quirinale

Dopo quanto affermato dai legali, anche il Quirinale ha rilasciato un comunicato nel quale ha ribadito la piena collaborazione del Presidente della Repubblica Italiana, che ha risposto a tutte le domande, senza alcun limite di riservatezza, smentendo così la parola di alcuni legali. Inoltre, c'è la piena volontà di rendere quanto prima pubbliche le trascrizioni della registrazione dell'intera deposizione.

Per conoscere tutti i particolari di domande e risposte, non ci resta, quindi, che attendere la pubblicazione degli atti che saranno diramati a tutti gli organi di informazione.