La partita più dura della sua vita la sta giocando nei palazzi di Arcore. Stiamo parlando di Silvio Berlusconi che in queste ore deve decidere se onorare il patto del Nazareno oppure rompere tutto e diventare irrilevante in questa legislatura. La partita è delicatissima con Matteo Renzi che, in questo caso, ha messo in campo tutta la sua abilità politica per mettere in un angolo l'ex premier e leader di Forza Italia.

Berlusconi e Renzi: la decisione

Il premier del partito democratico ha messo sul piatto sbarramento al tre per cento, premio di maggioranza al partito più suffragato e possibilità di apparentamento al balottaggio.

Una proposta da dentro o fuori. In molti, tra cui Renato Brunetta, si dicono convinti del bluff di Renzi. "Non ha i numeri per approvare la legge" dicono i fedelissimi del premier ma Berlusconi non è convinto. Il leader del Partito Democratico si gioca la legislatura sul patto con il leader di Forza Italia e la proposta shock di 24 ore sembra non essere il gioco delle tre carte che tutti riferiscono.

Berlusconi vuole dare appoggio a Renzi ma senza blandire la precaria unità interna del partito. Dire no ora vorrebbe dire irrilevanza sulla scelta del futuro Presidente della Repubblica, una legge sulle radiotelevisioni eccessivamente penalizzante per il gruppo Mediaset ma soprattutto essere etichettato come perdente.

D'altro canto se dovesse dire di si c'è tutta la corrente di Raffaele Fitto, che pesa il trentatrè per cento alla camera ed al senato e minerebbe l'intesa con Renzi.

Le tappe di queste ore sono forzate. Berlusconi riunirà prima le varie anime del partito e cercherà subito l'intesa con Fitto che chiede solamente maggiore peso nella democrazia interna.

Staccato il ticket dell'ex governatore pugliese tutto sembrerebbe in discesa. Sul piatto Berlusconi metterà l'intesa sull'eventuale apparentamento al ballottaggio con Verdini che in questo senso è il regista dell'intera operazione. Incassato il si condizionato dall'Ufficio di Presidenza, Berlusconi vedrà Matteo Renzi. Con il suo "savoir faire" politico, il leader di Forza Italia dovrà far pesare il suo appoggio chiedendo una condivisione sul nome del capo dello stato e sulle future leggi, tra cui quella tanto preoccupante della riforma del sistema radiotelevisivo. Se riuscirà nell'intento salverà capra (Mediaset) e cavoli (Forza Italia). Andrà così? Nelle prossime ore il verdetto.