Israele ha comunicato, solamente ieri, che non sarà permesso l'accesso agli ispettori delle Nazioni Unite, incaricati di indagare su eventuali crimini compiuti durante la battaglia di Gaza. Nei 50 giorni di guerra sono stati uccisi oltre 2000 palestinesi e 72 israeliani, in maggioranza civili. Israele imputa la colpa di un così alto numero di vittime civili a Hamas che avrebbe esposto i civili come ostaggi contro i bombardamenti ebraici. Israele ha confermato di essere in possesso di numerose prove che proverebbero l'uso di civili come scudi umani da parte di Hamas.

Hamas e l'ONU sospettano che non tutte le azioni militari israeliane si siano svolte nel rispetto dei diritti umani. La distruzione di edifici pubblici come scuole e ospedali, la deportazione di migliaia di palestinesi fuori dai territori di Gaza sono accuse che pesano sul governo di Netanyau. Quando si verifica uno scontro cruento, nel quale vengono occupati dei territori e coinvolti dei civili, gli ispettori dell'ONU si recano sul posto, verificano le testimonianze su atti criminali compiuti da militari o paramilitari. La motivazione del negato accesso, secondo il governo israeliano è "l'ostilità ossessiva nei confronti di Israele da parte della Corte dei Diritti dell'Uomo con sede a Ginevra, renderebbe impossibile l'inchiesta imparziale".

La decisione di Benjamin Netanyau giunge in un momento delicatissimo dei rapporti tra israeliani e palestinesi. I coloni ebrei tentano un'espansione dei territori nella Gerusalemme Est, da sempre considerata palestinese, così in Cisgiordania la presenza ebraica è in netto aumento e le tensioni nelle ultime settimane hanno già fatto 4 vittime israeliane.

Gli ispettori potranno comunque raggiungere Gaza, dovranno però chiedere il permesso al governo egiziano per un passaggio dal valico di Rafah. Il valico è stato chiuso a causa degli scontri tra i soldati egiziani e militanti islamici che operano nel Sinai. La delegazione ora si trova in Giordania dove ha iniziato a raccogliere le testimonianze dei profughi palestinesi.