Sembra che 'l'avventura' del presidente della Repubblica stia proprio per terminare. Giorgio Napolitano non nasconde la sua intenzione di voler lasciale la sua carica e sembra abbia già in mente una data ben precisa. La data sarebbe quella della fine dell'anno proprio al termine del semestre italiano di presidenza europea. e' una decisione che sembra viaggiare per i corridoi dei palazzi già da un bel po' di tempo ma adesso sembra essere arrivata la certezza. Resta il fatto però che Napolitano non abbia in viso quell'espressione felice proprio perchè aveva sperato di concludere il suo secondo mandato in un modo differente.

Sperava infatti di concludere il suo mandato quando la legge elettorale sarebbe stata ormai riformata e quando le riforme per salvare l'Italia sarebbero state concluse. Ciò che percorre il suo stato d'animo è un sentimento di soddisfazione quando pensa all'energia che ha messo durante la sua carica da presidente e la soddisfazione che il nuovo governo mostra la volontà di riaccendere il motore del Paese. Dall'altro lato vi è invece il sentimento di voler concludere il mandato. Le ragioni sono soprattutto legate alla fatica che ha il compito di Capo dello Stato che sembra gravare sempre di più sull'ormai novantenne Napolitano

Il capo dello Stato si sente ormai stanco nonostante rispetta tutti i suoi impegi con la massima puntualità.

Il 17 novembre sarà all'Università Bocconi per assistere al memorial su Spadolini, avrà poi qualche impegno europeo e infine il messaggio di fine anno per tutti i cittadini italiani.  Le vicende italiane saranno poi seguite da Napolitano a Palazzo Giustiniani che lo ospiterà come presidente emerito. Le sue speranze erano però altre ossia quello di legare le sue dimissioni da presidente con il successo di tutte le riforme e di lasciare un Italia che sia ormai stabile.

Nelle intenzioni di Napolitano c'era anche qualcosa in più. era presente la volontà di assettare meglio il funziona,mento bicamerale, la riforma sulla pubblica amministrazione, la riforma sulla giustizia e tanto altro. Ciò che premeva di più era la legge elettorale.

Le sue dimissioni dopo oltre otto anni sono a chiusura di un mandato rappresentato da una grande mole di compiti svolti. Un mix dunque tra delusione e orgoglio. Un presidente che non ha voglia di assecondare più i partiti che hanno ormai pochissimo tempo per migliorare questa Italia.