Votazioni regionali ieri in Emilia Romagna e Calabria, con la vittoria netta dell'astensionismo. In Emilia Romagna ha votato il 37,67% dei cittadini, solamente 4 persone su 10 si sono recate alle urne, contro il 68,1% delle scorse votazioni. Un calo netto, un segnale chiaro del malessere che sta vivendo la popolazione. La rossa Emilia non è più così rossa, ed i risultati lo dimostrano chiaramente. In Calabria ha votato il 43,8% degli aventi diritto, contro il 59% raggiunto nelle scorse votazioni.

In entrambi i casi, i cittadini sono stati chiamati alle urne in anticipo rispetto al dovuto.

In Emilia Romagna il presidente Vasco Errani (Pd) si è dimesso dopo essere stato condannato in appello per falso ideologico. Giuseppe Scopelliti, presidente uscente della regione Calabria, è stato condannato in primo grado a sei anni di prigione, per i reati di falso in atto pubblico e abuso d'ufficio, compiuti negli anni 2007-2010 durante il mandato come sindaco di Reggio Calabria (allora AN).

Emilia Romagna

In Emilia Romagna vince il partito del non - voto, seguito dal candidato di centrosinistra Stefano Bonacci, che ha ottenuto il 49,05% dei voti. Il leghista Alan Fabbri, rappresentante del centrodestra, lo segue a ruota con il 29,85% dei voti, mentre la candidata del M5S Giulia Gibertoni, raggiunge il 13,30%.

Stefano Bonacci è dunque il nuovo presidente della regione Emilia Romagna, che si conferma una regione "rossa". Difficile considerare questa una vittoria del centrosinistra. Il forte astensionismo dimostra chiaramente come la maggior parte della popolazione sia insoddisfatta della attuale classe politica, mentre la scalata di Lega Nord, in una regione storicamente di sinistra, fa supporre che ci sia una gran voglia di cambiamento.



Calabria

È andata meglio in Calabria, dove han votato il 44% degli aventi diritto, quindici punti percentuali in meno rispetto alle scorse elezioni. Vince il centrosinistra, rappresentato da Mario Oliverio, che si aggiudica il 61,33% dei voti. Va sottolineato che al Pd va solo il 24%, mentre il 13% dei voti è andato alla lista di Oliverio stesso. Wanda Ferro, candidata per Forza Italia e Fratelli d'Italia, ottiene il 23% dei voti, Nico D'Ascola circa il 9%.