Nuove aggressioni contro gli agenti della polizia penitenziaria nelle carceri italiane dove continuano a persistere i disagi e i problemi provocati dal sovraffollamento penitenziario mentre il Capo dello Stato Giorgio Napolitano continua a chiedere l'approvazione dei ddl per indulto e amnistia 2015 attualmente in discussione in commissione Giustizia a Palazzo Madama.

Carceri, amnistia e indulto: nuova aggressione a polizia penitenziaria nel carcere di San Cataldo in Sicilia

Dopo l'aggressione di tre agenti di polizia penitenziaria nei giorni scorsi nel carcere di Messina, nuovi atti violenti contro i poliziotti penitenziari sono avvenuti nel carcere di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, sempre in Sicilia dove continua a registrarsi una grave situazione di sovraffollamento carcerario e dove da mesi si resta in attesa della nomina del nuovo Garante per i diritti dei detenuti da parte del presidente della Regione Rosario Crocetta.

Per opporsi a una perquisizione che i poliziotti dovevano svolgere all'interno della sua cella, un detenuto del carcere di San Cataldo ha aggredito un agente della polizia penitenziaria, colpendolo con un pugno a un orecchio che ha provocato la rottura del timpano. A denunciare l'accaduto il segretario generale del Sappe Donato Capece che non sembra comunque tanto favorevole a ipotesi di indulto e amnistia ma che propone l'aumento dell'organico della polizia penitenziaria e chiede comunque interventi al Governo Renzi per la riduzione della popolazione carceraria visto che l'affollamento provoca problemi a catena sia per quanto riguarda i controlli e la sicurezza nelle carceri, sia per le condizioni igienico-sanitaria così come per la tutela del diritto alla salute, ma anche problemi di stress lavorativo dei poliziotti penitenziari.

Carceri, amnistia, indulto e 'caso Cuffaro': coro di solidarietà e appelli per l'ex governatore siciliano

E sempre in tema di carceri, amnistia e indulto 2015, un vero e proprio coro di solidarietà e appelli per l'ex presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro, detenuto a Rebibbia per favoreggiamento alla mafia, che si è visto rifiutare la richiesta di poter andare a visitare a Raffadali (Agrigento) la madre gravemente malata.

"#Cuffaro: aderisco appello Prestigiacomo per trattamento umano di ogni detenuto": lo ha dichiarato su Twitter Maurizio Sacconi, capogruppo del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano al Senato della Repubblica. Nell'appello rivolto dalla deputata di Forza Italia Stefania Prestigiacomo al ministro della Giustizia Andrea Orlando viene chiesto un intervento urgente "sulla vicenda che vede coinvolto Totò Cuffaro, a cui è stata negata la possibilità di fare visita alla madre, sofferente perché colpita dal morbo di Alzheimer".

"Negare ad una madre anziana ammalata il diritto di avere anche solo per un giorno il conforto dell'affetto e dell'amore di un figlio non è degno - ha affermato in una nota Elisabetta Gardini, capogruppo di Forza Italia all'Europarlamento - per un Paese che vuole definirsi civile. Mi unisco - ha aggiunto l'europarlamentare - all'iniziativa della collega Prestigiacomo. Come si ricorderà, Salvatore Cuffaro ha già lanciato un appello per amnistia e indulto (ma non per la grazia come Silvio Berlusconi) iscrivendosi al partito radicale di Marco Pannella e Rita Bernardini. "Nessuna pena detentiva - ha affermato in una nota il deputato Giuseppe Galati, di Forza Italia, il partito che più pressa per amnistia e indulto - può infrangere le regole primarie di una comunità civile. Impedire a Cuffaro di far visita a sua madre è inaccettabile".