Arriva un nuovo richiamo all'Italia e al Governo Renzi riguardante la gestione delle politiche economiche e sulla necessità di intervenire con vigorose riforme. Dopo il recente downgrade del debito pubblico da parte di S&P, il nuovo invito ad intervenire con misure d'austerità sull'economia del Bel Paese arriva dall'alleato tedesco ed in particolare dal Cancelliere Angela Merkel. Nel corso di un'intervista rilasciata per l'importante giornale "Die Welt" il capo di Governo teutonico ha fatto riferimento alle recenti indicazioni rilasciate dalla commissione europea su Francia e Italia, spiegando che gli sforzi messi in campo dai due Paesi per contrastare la crisi non bastano.

La Merkel ha riconosciuto con le sue stesse parole che "i due Paesi stanno attraversando effettivamente un processo di riforme, ma la Commissione ha ribadito che quanto presentato finora non è sufficiente".

Monito della Merkel alla vigilia di importante riunione, ma l'Italia chiede di cambiare passo sulla politica del rigore

Il monito risulta particolarmente emblematico perché giunge proprio a ridosso della prossima riunione dell'eurogruppo, che attualmente risulta inserita nel semestre a guida italiana. Ma il lato paradossale è che proprio durante questi mesi di leadership internazionale l'Italia avrebbe chiesto di fare un passo deciso verso una diversa politica economica, abbandonando quella del rigore e dei "compiti a casa" che finora non ha saputo realizzare il ritorno alla crescita.

Tanto più che nel nostro Paese sono di recente approvazione la riforma sul lavoro, con il via libera parlamentare del Job Acts e l'insieme di salvaguardie sulla previdenza, con le modifiche alla legge Fornero.

Governo Renzi risponde al monito della Merkel: ora basta, cambiare atteggiamento

Non è tardata ad arrivare la risposta del Governo Renzi, che come abbiamo visto si è recentemente impegnato in numerose riforme, proprio con l'intento di rendere più dinamica la nostra economia.

Un insieme di iniziative che secondo il sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi "hanno ricevuto un coro internazionale di apprezzamenti [...] dispiace molto". L'esponente governativo conclude spiegando che i capi di Governo estero non dovrebbero dare voti agli altri Paesi, seguendo una logica che risulta sbagliata e che non porta ad altro se non ad un acuirsi delle tensioni internazionali.

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