"Siamo tutti americani" aveva detto Obama solo un paio di giorni fa in occasione della riapertura del dialogo fra Stati Uniti e Cuba. Siamo tutti americani. Forse è vero. Ma con una piccola differenza. Ci sono ancora americani bianchi e ci sono ancora americani neri. I primi contano, i secondi non importano. I primi comandano, i secondi subiscono. I primi sono tutelati, i secondi sono dimenticati. Da due giorni New York e tutta l'America si stanno ponendo questa domanda: "E' questo il sogno americano?"

Nuovo poliziotto aggredito in Usa. Nel 2014 si uccide ancora per il colore della pelle.

Sabato pomeriggio alle ore 15, all'incrocio tra la Myrtle e la Tompkins Avenue, Ismaaiyl Brinsley, un giovane afroamericano di 28 anni, ha avvicinato una macchina della polizia, una qualsiasi, di quelle bianche con in lampeggiati blu, che sorvegliano le strade newyorkesi come ogni giorno, ha tirato fuori una pistola e ha sparato. Ha ucciso Wenjian Liu, 32 anni, e Rafael Ramos, 40 anni, due figli. Avevano due colpe: essere poliziotti ed essere bianchi. Ed la stessa colpa anche di un altro poliziotto, aggredito ieri nella stazione del 28esimo distretto. Un uomo è entrato nell'edificio, ha colpito il poliziotto e gli ha spezzato un braccio.

Il razzismo ha accompagnato la storia degli Stati Uniti d'America dalla loro nascita ad oggi, ma l'escalation di violenza che si è vissuta nell'ultimo periodo ha riportato l'ombra del razzismo su tutto lo stato.

Stasera è prevista una voglia funebre in ricordo dei poliziotti uccisi. "Non riusciamo ancora a crederci, i poliziotti dovrebbero essere considerati eroi" commentano i newyorkesi. Mentre vengono aumentate le protezioni dei poliziotti in servizio. Si respira un'aria malsana. Un'aria di sospetto e terrore.

E subito, anziché fermarsi a riflettere sull'integrazione fra bianchi e neri nella società americana, si inizia a puntare il dito nella folla, cercando un responsabile, un capro espiatorio a cui dare la colpa.

Per nascondere i problemi dell'incubo americano. La polizia ha voltato le spalle al sindaco de Blasio durante la sua conferenza stampa dopo le morti. «Questo omicidio non è casuale. C'è una responsabilità che porta fino all'ufficio del nostro sindaco. Ha le mani sporche di sangue». Mentre l'ex sindaco di New York Giuliani, invece, punta il dito contro Obama.

"Abbiamo avuto mesi di propaganda, a partire dal presidente, che tutti dovrebbero odiare i poliziotti". L'America si ritrova, insomma, improvvisamente sempre più divisa. Fra chi vuole cambiare e chi si vuole chiudere in se stesso. Fra chi non vede differenze fra bianco e nero, e chi vede differenza fra polizia e cittadini. Un passaggio fondamentale per questa America, che rischia di trasformarsi in un vero e proprio campo di battaglia. Ogni anno più di 400 persone vengono uccise dalla polizia secondi i dati dell'Fbi. 122 i poliziotti uccisi in servizio nel 2014. Gli scontri a fuoco sono almeno 200mila. 300milioni di armi circolano liberamente nel Paese. Sono questi i numeri della democrazia?