Il governo Renzi dichiara ufficialmente aperta la guerra alla corruzione e si prepara a discutere il ddl alle camere. Non ammetterà stravolgimenti del testo e si andrà alla fiducia contro ogni tentativo dei franchi tiratori di indebolire la portata delle nuove norme anti-corruzione. Il governo Renzi allunga di due anni le pene minime e massime (da 4 a 6 e da 8 a 10), allungando la prescrizione e concedendo il patteggiamento solo dietro restituzione integrale del maltolto. Verranno perseguiti anche i familiari fino all'ultima generazione e fino al totale recupero di quanto sottratto.

Il Ddl in approvazione

Giro di boa per il ddl sulle norme anti corruzione scelto perché in materia penale non si possono fare decreti ma solo disegni di legge. Questa la spiegazione data dal premier che annuncia anche di essere pronto ad approvare la fiducia purché si faccia presto. Dopo l'inizio dell'iter parlamentare di agosto scorso i fatti di 'mafia capitale' imprimono l'accelerazione decisiva al contrasto alla mafia e alla corruzione.

Non basta il carcere ma è necessario mirare al malloppo perché è questo quello che temono corruttori e corrotti. Questo concetto emerge netto e inequivocabile dalle labbra del ministro Orlando che si dichiara convinto che la vera chiave di volta sia strappare i soldi dalle mani della mafia.

"La corruzione non si combatte con le norme, è una grande questione educativa e culturale" rilancia il premier parlando del ddl appena presentato, aggiungendo che non si può accettare il fatto che un patteggiamento eviti il carcere. Occorre recuperare tutto quanto rubato dai malfattori, di ogni parte sociale e politica facciano parte.

Occorre che i corrotti restituiscano tutto il denaro fino all'ultimo centesimo, a costo di perseguire le generazioni future dei familiari coinvolti. Insomma, la guerra è aperta e le precedenti leggi berlusconiane completamente stracciate.

L'appello alle toghe

Renzi si rivolge ai magistrati dicendo che ora il governo ha messo nelle loro mani i mezzi per combattere il malaffare.

L'allungamento delle prescrizione deve servire a scoraggiare insabbiamenti o patteggiamenti per non concedere nessuna tregua ai 'delinquenti economici'. Converrà dunque non abusare troppo dei rinvii di udienze.