Il quotidiano Corriere della Sera finisce sotto gli strali accusatori del M5S per un articolo che contiene inesattezze. Gli uomini di Grillo vengono descritti come usurpatori dei rimborsi elettorali nel tentativo maldestro di screditarli all'opinione pubblica. Il M5S non ha gradito e ha querelato il giornale. Il titolo a firma Rizzo diceva "intascano oltre il 90% dei rimborsi elettorali" destinati a spese di viaggi, cene, rimborsi ai collaboratori e spese per le telefonate. Secondo quanto riportato nella replica del M5S pubblicata sul blog di Grillo, il pezzo è stato scritto con palesi inesattezze e ricostruzioni arbitrarie tese a ledere l'immagine del Movimento.

Colpisce che l'autore dell'articolo incriminato sia uno dei paladini della lotta alla Casta, iniziativa da sempre appoggiata dai pentastellati; sorprende e allo stesso tempo viene considerata inaccettabile replicando che in realtà tutti i movimenti di cassa sono rendicontati su un sito aperto a tutti, il cui nome è rendiconto.it, da dove si evince che ciò che resta ai parlamentari è meno della metà. Preso atto della volontà di non ospitare la replica del M5S sulle pagine del quotidiano si è deciso di procedere con la querela dello stesso organo di stampa.

La realtà distorta

I parlamentari ci tengono a precisare che hanno accantonato 10 milioni di euro degli stipendi, depositandoli presso il Ministero dell'Economia, allo scopo di creare opportunità di lavoro.

Questo a dimostrare come stanno in realtà le cose e come lo stesso esempio possa essere seguito da tutti i partiti. Non è il Jobs Act che creerà lavoro ma iniziative concrete atte a finanziare nuovi posti di lavoro. Il tentativo scorretto messo in atto dalle altre forze politiche di screditare quanto fatto dal M5S in questi mesi, non ultimi gli emendamenti che destinano l' 8 x 1000 all'edilizia scolastica e il reddito di cittadinanza, va assolutamente denunciato.

Non è tollerabile, chiosa Beppe Grillo, trasmettere il falso messaggio al cittadino che guarda la televisione che anche loro intaschino soldi.

Rinforzare l'azione

Non andare in televisione è stata una precisa scelta del M5S, nella convinzione di dover avere a che fare con una informazione di parte e poco propensa a mostrare la realtà.

Ma le cose stanno cambiando, o forse stanno andando solo alla stessa maniera di sempre. Chi ha la Tv non ha internet e chi usa il web la televisione non la accende più. C'è una separazione tra mezzi di informazione che non giova alla trasmissione corretta dei fatti. Un gap che andrà colmato per rinforzare l'azione dei pentastellati per rilanciare sul serio il Paese.