Mark Udall, ex senatore non rieletto lo scorso mese in Colorado, ha accusato la CIA e la Casa Bianca di mentire sulle brutali interrogazioni eseguite dalla stessa CIA e di continuare a coprirle. Il comitato di intelligence del Senato ha rilasciato 500 delle 6.700 pagine della sua indagine incentrata sulle torture e tecniche d'interrogatorio eseguite dalla CIA negli ultimi anni. Il senatore Mark Udall si era appellato a Barack Obama per "eliminare dalla sua amministrazione funzionari di alto livello" complici nel programma di tortura dell'era Bush.

Questa purga, spiega Udall, includerebbe il direttore della CIA, John Brennan, un confidente di Obama. Inizialmente, ad agosto, Udall si appellò a Brennan per dimettersi; in seguito, Brennan permise ai funzionari dell'agenzia di accedere inopportunamente alle e-mail e al lavoro prodotto dagli investigatori sul rapporto delle tecniche d'interrogatorio della CIA su un network condiviso.

Udall ha pubblicamente rivelato un segreto discutendo l'esame storico della tortura della CIA da parte dell'ex direttore della CIA Leon Panetta. Un esame noto come la "Panetta Review". Secondo la CIA quella revisione era poco più di un indice, brevi sommari di documenti e altre registrazioni che l'agenzia ha fornito ai suoi sorveglianti del Senato, come riferì al New York Times il primo capo dello staff di Panetta, Jeremy Bash.

Udall, invece, considera che in base alla revisione di Panetta, la tortura eseguita dalla CIA è stata più brutale e meno efficace di quanto affermi l'agenzia stessa. Conferma, oltretutto, che la CIA ha mentito nel dichiarare l'efficacia della tortura all'amministrazione Bush, al Congresso e al pubblico.

Notando che circa mille documenti erano misteriosamente scomparsi dal network condiviso con la CIA, gli investigatori del Senato sono rientrati in possesso di una copia stampata della Panetta Review permettendo così al Senato di accedere inopportunamente a informazioni riservate della CIA.

La discrepanza tra l'evidente critica delle torture nella revisione di Panetta e la risposta fornita dalla CIA nel 2013 e rilasciata martedì, spinge Udall a dichiarare che "oggi, la CIA ha fornito di proposito informazioni imprecise al presente comitato, il che è un'offesa seria e una questione preoccupante per il comitato, il Congresso, la Casa Bianca e il nostro paese".

"La revisione di Panetta corrobora molte delle scoperte fatte dal comitato e dà credito a problemi notevoli ed errori commessi nel programma di detenzione e interrogazione della CIA" ha proseguito Udall. "La CIA ha continuato non solo a difendere il programma e a negare di aver commesso errori, ma anche a negare le sue conclusioni contraddittorie nella revisione di Panetta". Sezioni della revisione restano nelle mani del comitato ma non l'intero documento, che Udall aveva chiesto alla CIA. La CIA si rifiutò di rispondere direttamente a Udall e riferì invece la risposta del 2013 al comitato. Per esprimere la delusione provata nei confronti di Obama e dell'attuale capo del personale della Casa Bianca Denis McDonough, Udall ha detto che la complicità della Casa Bianca nell'oscurare il record di tortura della CIA ha compromesso la posizione anti-tortura di Obama e confutato il pegno di Obama di gestire un'amministrazione trasparente. "Le azioni parlano meglio delle parole" ha concluso, per ora, Udall.