Con 162 voti favorevoli, il maxiemendamento ha ottenuto la fiducia da parte del Senato. Si tratta di un unico grande articolo con 755 commi. Sono tante, quindi, le novità introdotte nel testo, riguardanti le tasse sulla casa, le imprese ma soprattutto le famiglie. Nel maxiemendamento, infatti, è contenuto quel provvedimento che decide la sospensione della Tasi, ovvero il Tributo sui servizi indivisibili introdotta per la prima volta nella Legge di Stabilità per il 2014. Secondo le attuali norme in vigore, l'aumento della Tasi, sarebbe scattato automaticamente, mentre con la nuova Legge di Stabilità, le aliquote rimangono invariate, ovvero, il 2,5 per mille.

Da considerare il fatto che se il Comune conceda le detrazioni, all'aliquota iniziale va aggiunto lo 0,8 per mille in più.

Novità anche per quanto riguarda il fondo emergenze. Infatti, nel nuovo testo, è contenuto uno stanziamento di 56 milioni di euro per il 2014 e altri 20 milioni di euro per il 2015, che serviranno a ricostruire gli edifici distrutti dalle catastrofi naturali. Per le famiglie, invece, si è pensato di introdurre nel maxiemendamento, il bonus bebè, ovvero quel provvedimento che prevede l'erogazione di un assegno mensile dell'importo pari a 960 euro a sostegno di tutte quelle famiglie per ogni figlio nato o adottato, a partire dal primo gennaio 2015 fino al 2017.

Come contenuto nei commi 91,92,93, 94 e 95, del maxiemendamento, per le imprese prive del costo del lavoro, il credito d'imposta Irap sarà pari al 10 % della stessa imposta.

Così facendo, verranno recuperate le somme che sono state perdute con l'abolizione del taglio dal 3,9% al 3,5%. Per le piccole e medie imprese, inoltre, arriva un fondo di garanzia oltre ad uno sconto fiscale applicato sui brevetti e i marchi. Si aprono nuovi scenari, anche per quanto riguarda il ramo della sanità. Infatti, come stabilito dal comma 555, per l'anno 2015 il livello del finanziamento del servizio sanitario nazionale, è fissato in 112.062.000.000 di euro, mentre per il 2016 è fissato in 115.444.000.000 di euro.

Rimane, invece, tutto bloccato fino al 31 dicembre 2015, per quanto riguarda la contrattazione del pubblico impiego. Come ribadisce il comma 253, infatti, il blocco del pagamento delle indennità di vacanza contrattuale è stato rinviato di un anno.