Ormai è una notizia ufficiale, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano si dimetterà quanto prima dal suo incarico, lo ha comunicato lui stesso in questi giorni. Si presume che lascerà la Presidenza della Repubblica subito dopo le festività, ma chi sarà il suo sostituto? Quali sono i nomi che sono stati proposti? Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe succedere.

Il premier Matteo Renzi, riceve la notizia da molto lontano, si trovava infatti ad un vertice europeo e subito dichiara: 'Il Parlamento eleggerà il successore di Giorgio Napolitano nei tempi stabiliti'.

L'ultima volta che i politici italiani hanno cercato di eleggere un nuovo Presidente, non ci sono riusciti e allora Napolitano per spirito patriottico, ha accettato il suo 'mandato bis', ora però bisogna decidere al più presto una figura al di spora delle parti.

Tra i nomi che sono stati proposti sino ad oggi spiccano quello di Romano Prodi che però ha già fatto sapere di non accettare la candidatura, poi quello di Giuliano Amato che purtroppo non è ben visto da diverse forze politiche, in molti hanno indicato quello di Mario Draghi, ma anche in questo caso esistono molti dissensi. La maggior parte dei partiti comunque, vuole un Presidente senza bandiera politica, che sia al di sopra delle parti e che abbia come obbiettivo principale l'imparzialità.

Una cosa è sicuramente certa, sarà un'elezione lunga e difficile, la speranza è che le forze politiche convergano nel più breve tempo possibile ad una soluzione per il bene di un paese già in gravi difficoltà economiche ed istituzionali come l'Italia.

Beppe Grillo da parte sua, ha comunicato il suo più vivo dissenso contro l'attuale inquilino del Colle: 'Non dovrebbe dimettersi, ma costituirsi', parole molto pesanti e dirette da parte del leader del Movimento 5 Stelle, il capo della Lega Nord, Matteo Salvini invece ha detto: 'Dimissioni del Presidente?

Non piangerò', un modo più elegante di dire 'vattene'. Sarà un inizio di anno molto difficile per il paese e la scalata al Quirinale si preannuncia molto ripida e scivolosa, la speranza di tutti è quella di giungere ad una soluzione breve e solida, nell'interesse economico e strutturale dell'Italia.