Caos oggi (martedì 2 dicembre) in commissione Affari costituzionali alla Camera, presieduta da Francesco Paolo Sisto (Fi), sul disegno di legge per le riforme costituzionali su cui è stato stretto il Patto del Nazareno tra il premier e segretario del Pd Matteo Renzi e l'ex premier e presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. A portare scompiglio soprattutto i nuovi articoli della possibile nuoca Costituzione sulla composizione del nuovo Senato su cui la maggioranza del Governo Renzi è ancora alla ricerca di un accordo e anche sulle leggi di amnistia e indulto.

La seduta di oggi è stata prima sospesa per 30 minuti e sono stati accantonati gli articoli "incriminati", poi la seduta è stata riaperta per l'esame di altri articoli ma poi richiusa con lo stop al programma dei lavori; adesso si aspettano le nuove decisioni dell'ufficio di presidenza per mercoledì 3 dicembre.

Nuovo Senato, amnistia e indulto: caos in commissione Affari costituzionali

A provocare il caos tra scontri è polemiche che hanno determinato, sospensione, accantonamento stop e rinvio dei lavori per il ddl riforme in commissione Affari costituzionali a Montecitorio gli interventi sul nuovo Senato e su indulto e amnistia. Da una parte, la maggioranza del Governo Renzi che ha chiesto di rinviare gli articolo 1 e 2 del ddl riforma sulla composizione del nuovo Senato in mancanza di un'intesa nella maggioranza al quale poi dovrebbe seguire il confronto con Forza Italia (anche se Renzi tira dritto e tratta a tu per tu solo con Berlusconi).

Dall'altra parte i gruppi parlamentari di opposizione, in particolare il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, ha richiesto di accantonare la discussione degli emendamenti agli articoli 17 e 18 del ddl riforme (ovvero quelli sulle leggi per la concessione di amnistia e indulto e le norme sulla dichiarazione dello stato di guerra).

Riforme, amnistia e indulto, M5s di Beppe Grillo: c'è schizofrenia istituzionale

C'è una "schizofrenia istituzionale - ha affermato il parlamentare del Movimento 5 stelle Danilo Toninelli - che impedisce di iniziare l'esame dall'articolo 1 come sarebbe logico fare, la maggioranza - ha aggiunto ol deputato M5s - fa ostruzionismo a se stessa".

"Il programma dei lavori - ha spiegato il presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) - ha dovuto subire uno stop, domani alle 14 - ha annunciato - ci sarà un ufficio di presidenza, stabiliremo il nuovo calendario". Il presidente Sisto ha incontrato oggi dopo la sospensione dei lavori il ministro per le Riforma e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, e il relatore del ddl riforme, il deputato del Pd Emanuele Fiano, per fare il punto sulla situazione.

La commissione Affari costituzionali della Camera dovrebbe quindi mettere da parte gli emendamenti sul Senato ed esaminare gli emendamenti agli articoli 9, 17, 18, 27 e 34 relativi all'indennità parlamentare, alla proclamazione dello stato di guerra, alle leggi per la concessione di amnistia e indulto, alla soppressione del Cnel e al limite degli emolumenti dei componenti degli organi regionali.

Fibrillazioni sul nuovo Senato, così come sulle leggi di amnistia e indulto, ma anche e soprattutto su Jobs act e riforma pensioni si registrano ne Pd di Renzi. Andrea Giorgis, parlamentare della minoranza del Partito democratico, ha detto che prima di votare "quegli articoli aspettiamo di capire se Forza Italia è favorevole alle modifiche sul Senato su cui - ha sottolineato il deputato annunciando una nuova riunione Pd - non siamo d'accordo solo noi della minoranza Pd".