Continua la fuga di parlamentari dal Movimento cinque stelle, in rottura con i diktat di Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio e i loro fedelissimi. Oggi se ne vanno ben dieci onorevoli, di cui nove deputati e un senatore. Si uniranno al Gruppo Misto ma non hanno ancora i numeri per fondare un proprio gruppo. Vediamo chi sono e perché lo hanno fatto, ma anche qual è stata la dura accusa di Luigi Di Maio, da molti considerato l'erede di Grillo.

Chi sono

Intanto vediamo chi sono: i nove deputati sono Mara Mucci, Tancredi Turco, Walter Rizzetto, Aris Prodani, Samuele Segoni, Eleonora Bechis, Marco Baldassarre, Sebastiano Barbanti, Gessica Rostellato.

Il senatore è Francesco Molinari.

Il perché della loro scelta

Perché hanno preso questa decisione? A spiegarlo, come appare in un articolo del giornale economista IlSole24Ore, è la deputata Mara Mucci, mediante una conferenza stampa, che parla di inutili slogan e di un'opposizione che fino ad oggi è stata solo "distruttiva, becera e casinista". Loro invece vogliono cambiare la situazione italiana con "coerenza e responsabilità". Così hanno scelto di ribellarsi. Ma ha avuto anche una stoccata per il Direttorio di recente creato, parlando di "vertici abusivi", definendoli traditori e che dovrebbero dimettersi.

Ma Di Maio parla di campagna acquisti per eleggere il Presidente della Repubblica

La loro uscita, in concomitanza con l'imminente elezione del Presidente della Repubblica (le votazioni partono, come noto, giovedì) desta non pochi sospetti sul reale motivo della loro scelta in Luigi Di Maio, membro del Direttorio duramente accusato e Vice Presidente alla Camera dei deputati.

Parla infatti di una probabile campagna acquisti da parte del Partito democratico per eleggere più facilmente un Capo dello Stato a loro gradito. I deputati usciti dal M5S si aggiungeranno al gruppo misto e vorrebbero creare un proprio gruppo, "Alternativa Libera", insieme ad altri ex pentastellati, ma non sono ancora in numero sufficiente (ne servono almeno 20). Tuttavia, se le fughe dovessero continuare così, raggiungeranno presto la soglia. Del resto dopo le elezioni, il cielo del Movimento, tra epurazioni e dimissioni, ha già perso molte stelle.