Inizia il nuovo anno con un nuovo sciopero della fame e della sete per chiedere l'approvazione di amnistia e indulto 2015 il leader storico dei radicali italiani Marco Pannella. A criticare le iniziative dei radicali, bollandole come "iniziative mediatiche", Stefano Pedica del Pd del premier Matteo Renzi che nei giorni scorsi si è espresso su indulto e amnistia sostenendo che il problema del sovraffollamento carceri è già stato risolto in altro modo, facendo riferimento alla nuova legge sulle pene alternative e al nuovo decreto svuota carceri che hanno portato a una riduzione della popolazione carceraria, come ha più volte ribadito il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Amnistia e indulto 2015: nuovo sciopero della fame e della sete di Pannella

"Mi farò ricoverare - ha spiegato Marco Pannella ai microfoni di Radio Radicale annunciando la nuova iniziativa - perché intendo riprendere uno sciopero assoluto della sete e della fame a difesa del Presidente della Repubblica e del suo messaggio" alle Camere sulle carceri, trattato - secondo l'esponente politico da sempre in prima linea per i diritti umani - in modo indecente dal Parlamento attuale italiano". Il nuovo sciopero della fame e della sete per amnistia e indulto 2015 viene "proclamato" da Marco Pannella dopo la "risposta data dal presidente del Consiglio" Matteo Renzi alla conferenza stampa di fine d'anno svoltasi nella sala dei gruppi della Camera dei Deputati, sul tema del sovraffollamento e sui ddl per indulto e amnistia che sono stati adesso cancellati dal programma di gennaio 2015 dei lavori della commissione Giustizia del Senato della Repubblica, "totalmente opposta a quello che il messaggio alle Camere del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano indicava, cioè - ha sottolineato il leader radicale - costituire obblighi, di fronte alla situazione evidenziata nel messaggio, agli occhi della legalità europea e della stessa Costituzione italiana".

Amnistia e indulto: il messaggio alle Camere di Giorgio Napolitano

Secondo Pannella la posizione espressa dal premier e leader del Pd "è manifestamente contraria e opposta a quella che il Presidente della Repubblica ha indicato". Con il messaggio alle Camere dell'8 ottobre 2013 sulla questione carceraria, Napolitano sollecitò al Parlamento, come ricorda Pannella, a "fare subito" misure straordinarie di clemenza generale ad efficacia retroattiva come amnistia e indulto.

Messaggio che è rimasto finora inascoltato e che secondo Pannella è stato "maltrattato". Da qui la decisione del leader di intraprendere con il nuovo anno un nuovo sciopero della sete e della fame contro la "tortura nelle carceri" e per la concessione di indulto e amnistia.

Carceri, indulto e amnistia, Pedica (Pd): no passerelle mediatiche

"Sulle carceri bisogna richiamare l'attenzione tutto l'anno e non solo a Capodanno o a Ferragosto", ha dichiarato Stefano Pedica, del Pd, replicando all'iniziativa dei Radicali italiani guidati da Rita Bernardini che hanno invitato deputati e senatori a visitare le carceri durante le festività.

"I problemi dei detenuti - ha aggiunto l'esponente del Partito democratico - non devono diventare il pretesto per qualche passerella mediatica nei giorni di festa. Ogni giorno- ha proseguito - bisogna pensare ai problemi di chi vive in carcere ma anche di chi vi lavora. E' necessario verificare - secondo l'esponente del Pd - se le strutture sono a norma. E invece assisteremo alla solita passerella a uso e consumo di tv e fotografi, mentre dal 2 gennaio - ha concluso Pedica - i detenuti torneranno a vivere coi loro problemi".