Ascoltando il discorso di fine anno di Giorgio Napolitano a molti commentatori è parso chiaro come il Presidente stesse in qualche modo cercando di sponsorizzare per la sua successione la senatrice del Partito Democratico Anna Finocchiaro, attuale Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato.

Vediamo rapidamente chi è Angela Finocchiaro. Nata a Modica in provincia di Ragusa il 31 marzo del 1955, si è laureata in Giurisprudenza ed è stata prima funzionario della Banca d'Italia, poi magistrato, pretore a Leonforte dal 1982 al 1985, quindi sostituto procuratore a Catania fino al 1987 anno in cui fu eletta deputato con l'allora Partito Comunista Italiano.

Da quel momento non è  più uscita dal parlamento, in cui siede da ben otto legislature. E' passata dalla Camera al Senato nel 2006.

E' stata ministro una sola volta, nel primo governo Prodi ha infatti ricoperto il dicastero per le pari opportunità, è stata la prima a farlo in quanto questo ministero fu istituito proprio da Prodi nel 1996. In tale ruolo è ricordata per un provvedimento a favore delle detenute madri. Lasciò l'incarico nel 1998 in seguito alla caduta di quell'esecutivo.

Al Senato è stata Presidente del gruppo PD - Ulivo dal 2006 al 2008, membro della giunta per il Regolamento e della commissione Giustizia durante la XV Legislatura, incarichi che ha confermato anche nella XVI.

Nell'attuale legislatura, la XVII, riveste, come dicevamo, il ruolo di Presidente della commissione Affari Costituzionali.

Nel 2008 è stata la candidata del PD per le Elezioni regionali siciliane, ha ottenuto il 30,38% dei voti venendo sconfitta da Raffaele Lombardo, candidato del Centrodestra che raggiunse il 65%. In tale occasione ha ricevuto critiche per aver fatto redigere il suo programma elettorale dal giurista Salvo Andò, accusato in precedenza di voto di scambio e coinvolto in una storia di tangenti relative alla costruzione del Centro fieristico le Ciminiere di Catania, vicende da cui Andò uscì sempre o assolto o prescritto. 

Fino al dicembre 2013 ha fatto parte della direzione PD, di cui non è più membro con l'attuale gestione Renzi.

Nel 2007 i giornalisti Marco Travaglio e Giuseppe Giustolisi pubblicarono un articolo dedicato alla sua figura su Micromega dal titolo molto negativo: Anna Finocchiaro: Vita e Opere di una Ségolène con l'inciucio.

Vedremo ora se il Parlamento italiano, e soprattutto chi tira i fili cioè Matteo Renzi e gli altri leader delle maggiori forze politiche nostrane, si atterranno ancora una volta alle indicazioni di Giorgio Napolitano permettendogli anche di scegliersi il successore.