Nella Legge di Stabilità approvata nel mese di dicembre dal Parlamento è stata confermata una norma che elargisce, tramite sgravio fiscale, un bonus di 80 euro al mese, per tutti i dipendenti, sia statali che privati, che hanno un determinato reddito. L'unica novità rispetto allo scorso anno (ricordiamo che questa norma venne introdotta dal governo Renzi nel maggio del 2014) è che questo aumento è diventato strutturale. La platea di beneficiari che anche quest'anno avranno un piccolo aumento in busta paga è di circa 10 milioni di lavoratori.



Quindi, l'importo di 80 euro continuerà ad essere dato a tutti i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, che hanno fino ad un massimo di 26mila euro lordi annui, con modalità però differenti in funzione del reddito. Nella determinazione del reddito si può escludere quello relativo all'unità immobiliare utilizzata come abitazione principale e l'eventuale importo relativo al trattamento di fine rapporto anticipato in busta paga che potrà essere richiesto a partire da marzo 2015 (provvedimento inserito anch'esso nella Legge di Stabilità) solamente dai dipendenti privati. Ricordiamo che sono esclusi dal bonus tutti i contribuenti che hanno redditi inferiori a 8.145 euro, i pensionati e i lavoratori autonomi con partite iva.


A chi spetta realmente il bonus in questione? Il valore è uguale per tutti? Non spetterà nulla a quei lavoratori con reddito inferiore a 8.145 euro e superiore a 26mila euro. Per i redditi compresi tra 8.145 euro e 24mila euro (si tratta di circa 10 milioni di lavoratori) lo sgravio fiscale annuale arriverà ad un massimo di 960 euro. Da 24mila a 26mila euro il bonus decresce fino ad annullarsi (circa 1,3 milioni di lavoratori).


Il bonus di 80 euro sarà attribuito in modo automatico dai sostituti d'imposta e sarà poi recuperato con una compensazione; solamente per gli enti pubblici e le amministrazioni dello Stato c'è la possibilità di recuperare l'importo con una riduzione delle ritenute e anche dei contributi della previdenza.