Due settimane fa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è dimesso dopo due mandati e nove anni complessivi di presidenza. L'ex capo dello Stato ha lasciato il Quirinale e il suo posto è stato occupato da Pietro Grasso, il presidente del Senato. Il 29 gennaio 2015 cominceranno le votazioni per l'elezione del 12º presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano si è dimesso prima della fine del suo mandato, iniziato il 20 aprile del 2013 che sarebbe dovuto scadere dopo sette anni, nel 2020. Se avesse lasciato terminare il mandato avrebbe dovuto convocare il Parlamento entro 30 giorni dalla scadenza per eleggere il nuovo presidente. Giorgio Napolitano ha lasciato prima il Colle e in questo caso i tempi sono ridotti a due settimane. Allo stesso modo in caso di morte del presidente della Repubblica entro 15 giorni il presidente della Camera deve indire le nuove elezioni. Le due settimane delle dimissioni di Giorgio Napolitano sono scadute e domani ci sarà la prima votazione. Alla votazione partecipano i rappresentanti del Senato e della Camera e tre delegati per ogni regione italiana, eccetto la Valle d'Aosta che ne ha solo uno. 

Chi sono gli elettori del nuovo capo dello Stato?

Complessivamente gli elettori del nuovo capo dello Stato sono 1008: 315 senatori, compresi i cinque senatori a vita Carlo Rubbia, Carlo Azeglio Ciampi, Mario Monti, Elena Cattaneo e Renzo Piano. Partecipano alle votazioni anche 630 deputati e 58 delegati regionali. Per poter essere valide le prime tre votazioni, (rigorosamente a scrutinio segreto), la maggioranza dovrà essere almeno due terzi, cioè di 672 voti, mentre per le successive basteranno 505 voti, ovvero la maggioranza assoluta. Giorgio Napolitano è l'unico presidente della Repubblica ad essere stato eletto due volte ed il terzo che ha rassegnato le dimissioni. Il primo presidente della Repubblica è stato Enrico de Nicola, eletto il 1 gennaio 1948 e può diventare capo dello Stato chiunque abbia compiuto cinquanta anni e abbia i diritti politici e civili.