Tra le tante novità introdotte da questo esecutivo c'è la modifica del Titolo V della seconda parte della Costituzione, già in agosto al Senato è passato questo disegno di legge intitolato al ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. Il percorso per l'approvazione è lungo perché ai sensi dell'articolo 138 della Costituzione è necessaria una doppia deliberazione di Camera e Senato a distanza di tre mesi con una maggioranza semplice nella prima votazione e una maggioranza dei 2/3 delle Camere nella seconda, in mancanza del quorum si dovrebbe ricorrere al referendum, ma in questo caso verrà sottoposta ugualmente ai cittadini.

Quali sono i punti centrali della Riforma già definitivi?

  • Sostituzione del bicameralismo perfetto. La funzione legislativa non sarà più bicamerale come da articolo 70 della Costituzione ma spetterà solo alla Camera dei deputati, fatta eccezione per alcune materie (es. leggi di revisione costituzionale). Rimane confermata la funzione "senza vincolo di mandato".
  • Riduzione dei Senatori a 100. Modifica articolo 57 della Costituzione, i senatori saranno scelti dai Consigli regionali e dai Consigli delle Province autonome di Trento e Bolzano, ogni Regione eleggerà tra i sindaci un senatore e la ripartizione dei seggi sarà "in proporzione alla loro popolazione" (almeno due senatori per Regione) e il mandato durerà fino allo scadere degli organi territoriali.
  • Quorum elezione Capo dello Stato. Confermata l'elezione dal Parlamento in seduta comune, ma senza i delegati regionali, con la maggioranza dei 2/3 nei primi tre scrutini, dal quarto scrutinio dei 3/5 e dal settimo i 3/5 dei votanti, si modifica così articolo 83 della Costituzione. Il presidente della Camera sarà il sostituto del Presidente della Repubblica e il Presidente del Senato convocherà e presiederà il Parlamento in seduta comune.
  • Province abolite e competenze demandate allo Stato. L'eliminazione delle Province determinerà più competenze allo Stato e l'ipotesi di commissariamento di Regioni ed enti locali per grave dissesto finanziario. L'introduzione di una "clausola di supremazia" delle Regioni.

Sono invece ancora in discussione altre riforme, quali?

  • Referendum. Le firme necessarie per richiederlo restano 500mila, il quorum per la validità il 50% più uno degli elettori. In caso di raccolta di 800mila firme il quorum necessario per la validità si abbassa: basta la metà più uno dei votanti delle ultime elezioni politiche. Due novità sono i referendum propositivi e d'indirizzo. Per poter presentare una legge di iniziativa popolare sono necessarie 150mila firme.
  • Stipendi e rimborsi Regioni. I senatori non percepiranno le indennità parlamentari prevista solo per i deputati, verrà soppresso il Cnel e introdotto un tetto agli stipendi di Presidente e consiglieri regionali, non oltre quello dei sindaci di capoluogo di Regione, da decidere anche la 'norma anti-Batman' sui "rimborsi e trasferimenti monetari" pubblici ai politici regionali.
  • Iter della Legge. Cambia l'articolo 72 della Costituzione i disegni di legge del governo potranno anche avere una pronuncia entro 60 giorni, con esclusione di leggi bicamerali, leggi elettorali, ratifica dei trattati internazionali e leggi che richiedono maggioranze qualificate. Modifica anche del rinvio del Presidente della Repubblica di una legge alle Camere.
  • Giudizio preventivo Corte Costituzionale legge elettorale. Previsto il ricorso motivato se chiesto da 1/3 dei componenti della Camera ed entro un mese la Corte si pronuncia.