"La Troika è storia. Il memorandum non esiste più. Il voto della Grecia ha cancellato dal vocabolario della storia la parola austerity". Sono le parole del raggiante nuovo primo ministro greco Alexis Tsipras, a margine dell'elezione di domenica 25 gennaio. Il voto, accolto da tutte le forze euroscettiche come una spallata a Bruxelles e alle regole ferree che impone, è destinato a portare venti di instabilità nell'Eurozona. Gli specialisti iniziano già a dare i primi numeri che questo cambiamento potrebbe apportare il vento Syriza, soprattutto nelle tasche dei cittadini europei.

DIMEZZAMENTO DEL DEBITO GRECO - In campagna elettorale il leader della sinistra radicale aveva promesso il dimezzamento del debito sovrano, visto come il fardello che ha stretto nella morsa mortale della crisi le imprese e le famiglie elleniche. Questo fattore è quello che più preoccupa le principali cancellerie europee, visto anche la composizione del debito e visto che quelle risorse sono state tolte a progetti interni di sviluppo.

L'ITALIA ESPOSTA PER 40 MILIARDI - Secondo quanto pubblicato dal ministero delle finanze ellenico alla fine del terzo trimestre del 2014 il debito pubblico ammontava a 322 miliardi. A dividersi porzioni di questa torta per il 62% sono i governi dell'Eurozona, mentre solo il 17% sarebbero in capo a soggetti privati.

Cifra poco inferiore a quella del Fondo Monetario Internazionale (10%), a quello della Banca Centrale Europea (8%) e a quello della Banca Centrale Ellenica (3%). Tra i governi più esposti c'è quello italiano, esposto per 40 miliardi di euro. E' quanto riportato da "Bloomberg" il maggior sito di economia e finanza. Stanno messe peggio in questa speciale classifica Germania e Francia, rispettivamente prime e seconde, che risultano esposte per 46 e 60 miliardi.

GERMANIA: RISPETTATE GLI IMPEGNI - La Germania, vera portatrice delle politiche del rigore in Europa, non vuole assolutamente fare sconti in termini di somme. E' lo stesso ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, oggi, a tirare dritto sulle strategie sul debito greco. "Nessuno obbliga la Grecia a nulla, ma gli impegni presi sono validi.

Negli ultimi anni abbiamo aiutato la Grecia con le migliori intenzioni e il Paese ha fatto importanti passi avanti". Della serie: nessuno sconto sugli accordi presi con l'ex premier Samaras. Le notizie di ripresa della Grecia ventilate a margine dell'Eurogruppo dal ministro del Tesoro tedesco traggono ispirazione dagli indicatori macroeconomici greci, in crescita in termini di pil, ma lo sono meno sul versante sociale. Secondo alcuni studi studi negli ultimi quattro anni le famiglie greche si sarebbero impoverite di 3 mila euro annui, passando dai 30 mila euro di reddito annuo ai 27 mila attuali. Degli effetti di questo impoverimento le cronache internazionali sono piene zeppe di aneddoti

ALLUNGARE LA SCADENZA - Nonostante questa situazione, a tratti tragica, è molto probabile che il nuovo governo debba trovare altrove le risorse per i suoi progetti di rilancio.

E' infatti difficile che vada in porto il progetto di Tsipras, mentre appare molto più probabile che vengano concesse delle proroghe nel pagamento del debito, soprattutto in termini temporali. Saranno queste le note che verranno toccate in questi giorni, E' soprattutto la Troika, il trittico composto da Banca Centrale Europea, Commissario Europeo e Fondo Monetario Internazionale, a vedere di cattivo occhio l'ipotesi di taglio del debito, soprattutto per l'effetto domino che potrebbe scatenare una sforbiciata sul debito greco: e se Portogallo, Spagna e persino l'Italia prendessero ispirazione da Tsipras? Cosa accadrebbe se chiedessero trattamento analogo?