Intanto che Berlusconi, a sorpresa, chiede uno sconto per buona condotta di 45 giorni dai servizi sociali si continuano a fare j’accuse ed ipotesi sulla presunta norma Salva-B. introdotta dal Pd nella Riforma Fiscale. C’è chi bolla l’articolo come sintesi di quella famosa ‘profonda sintonia’ che ha permesso ai due politici condannati (uno per frode fiscale, l’altro per danno erariale) di suggellare l’accordo tra PD e Forza Italia che passò alla storia come Patto del Nazareno, mentre dall’altra c’è chi -ala 'renziana' in primis- si sbraccia per affermare che non vi è stata alcuna “manina”.

Maggiore trasparenza e meno fretta avrebbero aiutato.

La fretta, tipica renziana, con la quale è stata fatta passare la riforma nottetempo la vigilia di Natale scorsa non ha di certo messo un freno alle attuali teorie sul fatto che questo ‘colpo di spugna’ fosse parte integrante del Patto del Nazareno. L’unica cosa certa è che se il contenuto del Patto stipulato il 18 Gennaio 2014 tra Renzi e Berlusconi nelle stanze, precluse alla stampa, della sede PD di via del Nazareno fossero state rese note sin da subito ed in maniera trasparente oggi  presumibilmente non si assisterebbe a questi valzer di ipotesi . Probabile che se si fosse adottata la  formula dello streaming,  ormai di ‘moda’ grazie anche all’avvento del  M5S, oggi sicuramente avremmo le idee più chiare e si darebbe meno spazio alle interpretazioni. In mancanza di trasparenza invece  l’unica strada al riparo dalle teorie è quella di attenersi agli unici fatti noti: finora del Nazareno si conoscono solo alcuni temi, tra cui la Riforma Elettorale (Italicum) ed alcune Riforme  Costituzionali (es. riforma del titolo V) che sono state poi ridiscusse nel secondo incontro tra Renzi e Berlusconi ad Aprile 2014.

Cosa contiene la norma bollata come “salva-berlusconi” inserita dal PD nella riforma del Fisco?

Si parla per la precisione dell’articolo 19-bis della riforma: questo  stabilisce che se iva e imposte sui redditi evasi dal colpevole non sono superiori al 3% sull’imponibile o sul valore aggiunto dichiarato non si viene puniti. Questo significa che, ad esempio, su un miliardo dichiarato si possa evadere sino a trenta milioni di euro. Berlusconi è stato alla fine condannato per sette milioni di euro di evasione fiscale (da un iniziale cifra di 368 milioni di euro), per tale motivo esso ricadrebbe nella norma e potrebbe di fatto chiedere di essere reintegrato a tutti gli effetti sia politicamente che civilmente.

Le altre critiche ed il rinvio della Riforma

Berlusconi non sarebbe l’unico evasore a beneficiare di questa riforma, ed infatti la stessa è stata aspramente criticata anche dal sottosegretario Zanetti  (SC) secondo cui la riforma aiuterebbe e non poco moltissimi tra i grandi evasori del Paese. 
Vista la fitta selva di proteste dall'interno del PD, il pressing costante del MoVimento 5 Stelle e la rilevanza mediatica  (sempre molto importante per il premier) che la  presunta ‘salva Berlusconi’ ha assunto, Renzi ha deciso di ritirare momentaneamente la Riforma e di rimandarla al 20 Febbraio 2015, dopo l’elezione del nuovo PdR.