Che gennaio fosse un mese cruciale per il governo Renzi era cosa nota a molti, anche solo in considerazione delle annunciatissime dimissioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in apertura di 2015. Ma l'attentato a Charlie Hebdo, con le concomitanti reazioni europee e mondiali, nonché la questione primarie in Liguria, con il pesantissimo scontro fra Paita e Cofferati (i due candidati big), la vittoria della prima, le dimissioni di quest'ultimo e addirittura le inchieste della procura per presunte irregolarità e inquinamenti nel voto, hanno reso il primo mese dell'anno forse addirittura decisivo per l'ex rottamatore della Leopolda.





E' questo clima che farà da sfondo all'importantissimo vertice bilaterale Italia Germania, che si terrà a Firenze il 22 e 23 gennaio prossimi. Forse non è un caso che sia proprio il capoluogo toscano il luogo deputato agli incontri, come se il premier Renzi avesse bisogno di giocare in casa su un terreno conosciuto, quasi fosse un giocatore di tennis. Come se non bastassero i problemi legati al terrorismo internazionale, alla successione al Quirinale e alle beghe interne in un Partito Democratico sempre più vicino ad una scissione, ecco aleggiare sull'Europa lo spaventoso spettro di Syriza, la formazione politica di Tsipras, data da molti in testa di alcuni punti nei sondaggi che tentano di chiarire il futuro prossimo del paese ellenico, in vista del voto politico di domenica prossima.





Insomma, una situazione certamente non semplice, con potenziali sviluppi infausti sull'intera Unione Europea. Di questo e dei rapporti fra Germania e Italia discuteranno i due premier, con l'ex rottamatore che si giocherà la carta delle bellezze fiorentine, sperando di addolcire l'algida Angela: in previsione, infatti, numerose visite a celeberrimi monumenti cittadini, quali Palazzo Vecchio, la Galleria degli Uffizi e il corridoio Vasariano. Meno austerità e più crescita il credo di Matteo Renzi, difficilmente digeribile per Angela Merkel e per la sua base elettorale, non proprio entusiasta di dover pagare per i debiti altrui.