Totò Cuffaro sulle orme di Marco Pannella per nuove leggi di amnistia e indulto 2015. L'ex presidente della Regione siciliana, detenuto nel carcere di Rebibbia a Roma dopo aver rimediato una condanna a sette anni per rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento alla mafia, torna a parlare del sistema carcerario con un articolo pubblicato oggi sulle pagine del Giornale di Sicilia dopo aver commentato nei giorni scorsi l'elezione del nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale ha rivolto un appello contro il sovraffollamento penitenziario.

Continua dunque il nuovo "impegno politico" dell'ex governatore siciliano in favore dei detenuti, dopo che ha preso la tessera del Partito Radicale di Marco Pannella sollecitando indulto e amnistia e dicendo no alla grazia.

Carceri, amnistia e indulto, Cuffaro: 'Reclusione è vendetta dello Stato'

"Questo deserto che lo Stato crea per difendere pace sociale e sicurezza è vendetta", ha scritto Totò Cuffaro oggi sul Giornale di Sicilia. "Ed è ancora più grave e penoso - ha sottolineato l'ex senatore dell'Udc - perché lo Stato fa tutto questo in nome del popolo per dare a qualcun altro - ha sottolineato - la responsabilità della sua incapacità". L'ex presidente della Regione siciliana, finito nei guai nell'ambito dell'inchiesta sulle talpe alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, invita il governo e il parlamento a "ripensare alla validità della scelta del carcere come forma di espiazione della pena" e propone nuove misure alternative alla detenzione carceraria "la possibilità di lavorare - ha spiegato - con l'obbligo di lasciare allo Stato parte del salario".

"Il detenuto - ha sottolineato l'ex governatore siciliano detenuto a Rebibbia - non può essere trattato come un animale da governare, uno sconfitto da castigare a cui farla pagare".

Sovraffollamento carceri, indulto e amnistia: appelli di Cuffaro e Pannella a Mattarella

Anche nei giorni scorsi Cuffaro ha fatto sentire la sua voce affidando un commento all'agenzia di stampa Adnkronos sull'elezione del nuovo Capo dello Stato Sergio Mattarella.

"Al presidente Mattarella, che so essere molto sensibile alle difficoltà e alle sofferenze delle persone - ha detto l'ex senatore ribadendo che non chiede né accetterebbe un provvedimento di clemenza individuale come la grazia chiesta per lui dalla madre - mi permetto sommessamente di chiedere di rivolgere la sua attenzione alle condizioni di vita in cui versano i detenuti nelle sovraffollate carceri italiane".

Nel frattempo, prosegue in questi giorni il nuovo sciopero della fame del leader storico dei radicali italiani Marco Pannella per rilanciare il messaggio alle Camere dell'ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano e per chiedere al nuovo presidente della Repubblica Mattarella l'impegno a sollecitare al Parlamento la soluzione del problema dell'affollamento nelle carceri tenendo seriamente in considerazione i provvedimenti di indulto o amnistia.