Sergio Mattarella è stato da poco eletto presidente della Repubblica eppure riesce ad attirare su di sé un'attenzione fuori dal comune. Il dodicesimo presidente della Repubblica viene seguito, letteralmente pedinato e osservato in ogni suo movimente e gesto pubblico.

Fotografi e giornalisti hanno assediato Sergio Mattarella ad ogni passo durante la sua prima domenica da presidente della Repubblica. Lo hanno seguito nella chiesa dei Santi Apostoli, dove è sua consuetudine partecipare alla Santa Messa domenicale, e le maggiori testate giornalistiche hanno battuto diverse righe parlando del primo selfie da presidente fatto con le suore della parrocchia, e poi si sono sbizzarriti con quelli che potevano essere gli argomenti trattati in privato con il suo predecessore, Giorgio Napolitano.

Ai microfoni, il presidente Sergio Mattarella si è limitato a dire che lo ringrazia per il suo servizio e il suo spirito di sacrificio, ricevendone in cambio gli auguri più sinceri. Nulla di più. Il neo eletto presidente Mattarella non sembra avere fretta a rilasciare dichiarazioni, ammesso che c'è ne sia di bisogno, e le corse dei reporter a caccia di qualche considerazione risultano inutili. Si discute e si fantastica su quali argomenti si sono potuti soffermare Sergio Mattarella e l'ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Anche qui poche parole e riguardano principalmente l'arduo compito alla quale è chiamato e alle sue preoccupazioni per il Paese.

De Mita su di lui si è espresso come "uomo che pensa prima di parlare" e almeno in queste prime ore da presidente sembra avere proprio ragione.

Sergio Mattarella è gia considerato il buon credente che va alla messa domenicale, l'umile servitore dello Stato che ringrazia ed è disposto al confronto con i suoi predecessori, ma anche un uomo semplice che, almeno al momento, rinuncia all'auto blu e si accontenta della sua Fiat Panda. Sicuramente negli anni di servizio avrà tempo per farsi amare e rispettare non solo dalle parti politiche, ma anche da tutti i cittadini italiani.