Importanti novità anche sulla giustizia in arrivo dal consiglio dei ministri del 12 marzo che passerà alla storia soprattutto per aver dato il via libera alla riforma scuola 2015. Su proposta del ministro della Giustizia Andrea Orlando (Pd), il Cdm presieduto dal premier Matteo Renzi ha varato infatti in via definitiva il decreto legislativo sulla depenalizzazione dei reati lievi, ovvero le nuove norme di "non punibilità per particolare tenuità del fatto". Il nuovo decreto del Governo Renzi recepisce alcune proposte formulate calla commissione ministeriale Palazzo in materia di modifiche al sistema penale e sanzionatorio, attua la legge delega 67/2014 sulle pene alternative al carcere e dà risposte alle indicazioni espresse dalle Commissioni parlamentari.

Giustizia, via libera definitivo al decreto sulla non punibilità dei reati lievi

Il principio alla base delle nuove norme introdotte dal decreto legislativo sulla depenalizzazione dei reati è che nei casi in cui l'offesa sia tenue e non abituale lo Stato possa rimettere alla sede civile la relativa tutela. La sanzione sarà terrà quindi conto dell'entità dell'offesa del reato, delle circostanze del fatto contestato, della personalità del responsabile e della natura dei beni tutelati. I criteri su cui dovrà essere incardinato il giudizio di "particolare tenuità del fatto" sono due: la particolare tenuità dell'offesa, che prevede la valutazione del comportamento dell'autore del reato e l'esiguità dai danni o dei pericoli provocati, oppure la non abitualità della condotta, quindi le nuove norme non vengono applicate ai delinquenti abituali, professionali o per tendenza o che abbiano già commesso reati della stessa natura.

Soltanto se sussistono queste condizioni la Stato concederà i benefici previsti dal decreto rinunciando quindi ad applicare una sanzione penale ma applicando semplicemente una tutela risarcitoria di tipo civile. Il decreto legislativo sulla non punibilità per particolare tenuità del fatto varato oggi dal Cdm prevede inoltre che il giudice, valutando i fatti, tanga conto delle istanze della persona offesa e anche dello stesso indagato o imputato, le cui ragioni contrapposte dovranno emergere nel contesto di una dialettica procedimentale ben definita, sia in fase di contraddittorio sia in fase dibattimentale.

Questo nuovo provvedimento del Governo Renzi in materia di giustizia punta anche a ridurre ulteriormente il sovraffollamento nelle carceri contro il quale sono già in vigore la nuova legge sulle pene alternative e il decreto svuota carceri mentre prosegue in commissione Giustizia al Senato della Repubblica l'esame congiunto dei ddl per la concessione di amnistia e indulto 2015.

Dopo il no al referendum sulla riforma pensioni Fornero, la Lega Nord di Matteo Salvini annuncia una quesito referendario sulla giustizia. Contro la "depenalizzazione di 112 reati odiosi - ha detto il leader leghista - noi entro primavera raccogliamo le firme e cancelliamo per referendum questa schifezza perché in Italia - ha sottolineato Salvini - serve più sicurezza". Ribatte David Ermini, responsabile Giustizia del Partito democratico. "L'istituto della irrilevanza del fatto è altra cosa - ha spiegato il parlamentare dem replicando a Salvini - rispetto a quello della depenalizzazione. Non si depenalizzerà nessun reato che preveda in concreto pene carcerarie. L'irrilevanza del fatto riguarderà solo piccoli comportamenti occasionali e comunque non ci sarà nessun automatismo".