Arriva l'ok del consiglio dei ministri che da il via all'iter legislativo del disegno di legge della riforma della Scuola. Renzi porta avanti così uno dei principali punti chiavi del proprio progetto governativo. La "Buona Scuola" annunciata dal presidente del consiglio dei ministri potrà vantare una maggiore autonomia. Renzi in conferenza stampa afferma che "al termine di un acceso dibattito" è stato dato il consenso ed ora "la palla passa in mano al Parlamento". Intanto in Italia sono state già avviate le prime manifestazioni a promozione del dissenso che serpeggia tra gli studenti e gli insegnanti.

Tra gli argomenti che in queste ore stanno facendo discutere accanitamente l'opinione pubblica è l'autonomia che la nuova riforma affida ai dirigenti scolastici. I presidi degli istituti potranno, infatti, effettuare la chiamata diretta dei docenti che saranno iscritti ad un apposito albo in cui saranno resi disponibili e pubblici i curriculum di tutti gli insegnanti. Tra le novità del ddl vi è l'innalzamento a 500 euro del bonus messo a disposizione dei docenti per spese culturali.

Per tutti coloro che hanno deciso di far frequentare ai propri figli delle scuole paritarie le agevolazioni fiscali saranno attivate fino al raggiungimento della terza media, mentre per le scuole pubbliche è stata confermata la possibilità di ricevere contributi tramite il versamento del 5xmille e per tutti coloro che incentiveranno la costruzione di edifici rivolti alla formazione l'opportunità di riceve delle agevolazioni fiscali.

Altro nodo importante che nelle ultime ore ha portato molta sfiducia nel Paese è stata la modifica al numero di precari che saranno assunti a titolo definitivo all'interno del sistema dell'istruzione italiano che è stato ribassato a 100mila unità. Per i docenti restano gli scatti di anzianità ma il principale criterio di incentivazione saranno le competenze e il rendimento dell'insegnante.

I programmi subiranno anch'essi delle variazione. Il ddl stabilisce che andrà data maggior importanza all'insegnamento della storia dell'arte, della musica e dell'educazione civica. Altro punto focale dell'istruzione saranno le lingue, il premier afferma che è necessario avere insegnamenti direttamente da personalità madrelingua.