Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, conferma che il disegno di legge sulla Scuola arriverà in consiglio dei ministri il prossimo martedì 10 marzo. Dopo la furia dei precari che si è scatenata sui social network arrivano le rassicurazioni tra cui viene confermato l'avvio delle assunzioni per circa 120mila precari. Ancora non è pronto nessun decreto di legge e come afferma lo stesso Renzi questo è un dibattito aperto in cui parlare di decreto è "surreale". Per il presidente il futuro del nostro Paese sta nella "Buona scuola" e nella banda ultra larga.

Riforma scuola, decreto legge - Sarà votata durante il prossimo consiglio dei ministri la proposta del Pd per riformare la scuola pubblica italiana. Renzi afferma che la situazione non richiede l'utilizzo di manovre di emergenza e che "la palla sarà lanciata al Parlamento". Il presidente del consiglio conferma che l'approvazione che darà il via all'iter legislativo arriverà il prossimo 10 marzo e intanto conferma che ciò non farà slittare il termine di partenza per l'assunzione dei precari. Si tratta di 120mila assunzioni che dovranno essere avviate, stando a quanto affermato da Renzi e dalla Giannini, dal 1 settembre, con l'arrivo del nuovo anno scolastico. All'interno del video pubblicato sui social in cui Renzi spiega agli italiani la propria idea di una buona scuola si afferma che alcune di queste assunzioni saranno portate al 2015, saranno a tempo indeterminato e avranno l'obiettivo di soddisfare il fabbisogno registrato sul territorio.

Dal 2016 queste avverranno solo per concorso. "I soldi ci sono", ha affermato Renzi, che continua suggerendo che la liquidità è di 1 miliardo di euro che dal 2016 salirebbe gradualmente a 3 miliardi.

Le polemiche non mancano. Sui social si sono scatenati i precari, che temono che l'iter classico delle leggi italiane potrebbe trasformare tutto ciò in nulla di fatto lasciando, effettivamente, che il termine dato dal Governo slitti a data da stabilire.

A incrementare il dubbio sull'effettiva rapidità della soluzione scelta da Renzi, di non usare il decreto di cui anche la Giannini in un primo momento si dichiarò dubbiosa, è Pierluigi Bersani che ai microfoni di Otto e Mezzo afferma "Senza decreto non si arriva a portare a termine le assunzioni entro ottobre".