Da qualche giorno l'esercito iracheno ha iniziato una imponente offensiva militare verso Tikrit, città simbolo del Paese e simbolo per i sunniti dell'Isis, perché lì nacque Saddam Hussein. L'offensiva di Baghdad mira a liberare la città dall'Isis, e conta su oltre trentamila soldati. La città sarebbe stretta d'assedio, i miliziani islamisti avrebbero incendiato i pozzi - numerosi nell'area - e questo sarebbe il segno di una imminente vittoria del governo centrale. Ma la notizia vera è che l'offensiva irachena conta sull'aiuto di Teheran.

Ieri, nel corso della conferenza Stampa che il Segretario di Stato Usa John Kerry ha tenuto con il ministro degli esteri saudita Saud El Feisal, al termine di un incontro presso la base aerea di Ryad, un giornalista della agenzia France Presse ha chiesto al ministro saudita se il suo Paese non sia preoccupato del "profondo coinvolgimento iraniano" in Iraq, e in particolare nella battaglia di Tikrit, nella quale è impegnato direttamente il generale Qasem Soleimani, il capo delle forze Qods, ovvero una unità speciale iraniana, corpo speciale delle Guardie rivoluzionarie nate dopo la rivoluzione del 1979 e che è per Teheran una sorta di servizio segreto. Soleimani è in Iraq con almeno diecimila uomini.

Il ministro degli esteri saudita El Feisal non ha esitato un secondo a rispondere che la situazione a Tikrit è esattamente quello che preoccupa di più il regno saudita. L'Iran - ha detto - "sta prendendo il Paese" e il rischio è che il futuro dell'Iraq non sia più nelle mani degli iracheni ma in quelle dell'Iran, paese che fomenta la guerra settaria nel Paese.

La domanda era rivolta anche al Segretario di Stato Usa Kerry, che ha citato il premier iracheno Abadi: l'operazione è una operazione dell'esercito iracheno e delle tribù del Paese. E' una operazione guidata e voluta dall'Iraq. Ma alla domanda se il generale Solemaini stia giocando sul terreno ha aggiunto "la risposta è sì". Un ruolo però che avrebbe il sostegno del governo iracheno e e dei leader sunniti del Paese.

Kerry ha anche detto che gli Usa non si stanno coordinando con gli iraniani sul loro coinvolgimento sul terreno iracheno. "Questa non è una operazione organizzata dagli Usa", ha detto Kerry. E' una operazione "organizzata ed eseguita dagli iracheni", e dunque spetta a loro decidere con chi combattere. Secondo i giornali americani la alleanza di fatto tra Iran e Iraq sul terreno sta creando problemi nei rapporti tra Baghdad e Washington.