Gli ultimi sondaggi politici elettorali aggiornati ad oggi 26-03 consegnano un quadro per certi versi rivoluzionario: dopo mesi di ascesa presso che inarrestata bisogna infatti evidenziare un calo dei consensi al premier Renzi e al PD, partito espressione della maggioranza di governo che perde lo 0,7%. Un'emorragia che dalle parti del Partito Democratico non si vedeva da tempo e che dovrebbe portare i vertici dirigenziali a fare delle attente riflessioni. Dopo un periodo negativo risale invece la Lega Nord di Matteo Salvini che torna a guadagnare terreno nei confronti della più immediata inseguitrice, Forza Italia, la cui crisi sembra non conoscere fine. Ad approfittarne è il M5S, che cresce di poco consolidando però il proprio secondo posto alle spalle del PD: il fatto che siano scemati anche i consensi al Premier è il segno evidente di come gli italiani non siano pianamente convinti della politica che si sta attuando dalle parti di Palazzo Chigi, con le continue battute d'arresto connesse a riforma della scuola e riassetto della previdenza a pesare in questo momento come un macigno sugli ultimi Sondaggi politici elettorali. Prima di andare nel dettaglio delle cifre, ricordiamo che i dati di oggi, 26-03, sono tratti dall'ultima rilevazione effettuata da Emg per La7.

Ultimi sondaggi politici elettorali, dati 26-03: calo Renzi-PD, salgono M5S e Lega Nord - Uno stop al vertice che fa riflettere

Come già sottolineato in apertura, gli ultimi sondaggi politici elettorali aggiornati ad oggi 26 marzo si focalizzano in primo luogo sulla perdita di consensi del PD, che rimane saldamente in testa al 37% ma con un meno 0,7% rispetto a 7 giorni fa. La perdita di consensi in una sola settimana è consistente, un calo a cui si affianca anche uno scemare delle voci favorevoli alla politica adottata dal premier Renzi che nell'affrontare certe dinamiche dimostra di adottare due pesi e due misure. A questo punto sarà interessante seguire il trend delle prossime settimane per capire se il calo di consensi possa divenire o meno strutturale. Dietro le cose vanno meglio per quasi tutti: il M5S di Beppe Grillo sale dello 0,1% portandosi al 20,3% mentre la Lega Nord guadagna lo 0,2% salendo al 15,3%. Non sorprende il movimento inversamente proporzionale registrato tra i consensi al PD, partito di governo, e al M5S, partito dell'anti-governo, che trae forza proprio dal malcontento del popolo nei riguardi delle politiche attuate dalle alte sfere. Anche qui bisognerà valutare se siamo davanti ad incrementi strutturali o meno. In chiusura non possiamo non tornare a focalizzarci sulla crisi di Forza Italia, che scende all'11,4% perdendo lo 0,3%. Rispetto alla scorsa settimana, quello su Forza Italia di Silvio Berlusconi è l'unico dato rimasto immutato: l'emorragia di seguaci verso uno dei partiti più vincenti e seguiti dell'ultimo decennio ben fotografa un cambiamento che possiamo ormai definire epocale.