Il tasso di disoccupazione sale ancora e si attesta attorno al 13%, livello più alto dallo scorso Novembre. A crescere però non è solo la disoccupazione in generale ma anche quella giovanile che addirittura sale dello 0,3% rispetto a Febbraio di quest'anno assestandosi addirittura a quota 43%. Il Jobs Act di Poletti, Renzi e del Pd al momento non sta portando i frutti sperati. Nel mese di Marzo infatti, la disoccupazione è tornata ad aumentare dopo i piccoli cali fatti registrare a Dicembre e Gennaio. Nello specifico, stando agli ultimi dati Istat disponibili, i disoccupati sono aumentati dell'1,6% su base mensile con un incremento di 52mila posti di lavoro persi.

Negli ultimi 12 mesi inoltre, il numero dei senza impiego è cresciuto del 4,4% (130 mila) con il tasso di disoccupazione che è aumentato dello 0,5%, con una crescita che si avverte di più per le donne 1,7% rispetto agli uomini 1,5%. Quello che però preoccupa forse maggiormente è il tasso di disoccupazione giovanile (comprendente la fascia d'età fra i 15 ed i 24 anni). Ebbene, in questo range il tasso vola addirittura sopra il 43% con oltre 655mila giovani senza un impiego e con la costante crescita dell'inattività.

Insomma, il quadro che emerge nelle ultime rilevazioni è tutt'altro che rassicurante considerando anche i valori medi degli altri stati facenti parte dell'Eurozona. Il tasso di disoccupazione più basso fra questi ultimi infatti, si registra nella solita Germania (4,6%), in Austria (5,6%), in Gran Bretagna (5,5%) e in Danimarca (6,4%), mentre i più alti in Ungheria (18,1%), Grecia (25,6%) e Spagna (23%).

Rispetto a un anno fa i maggiori incrementi della disoccupazione a livello europeo risultano essere in Croazia (dal 17,3% al 18,2%), Finlandia (dal 8,4% al 9,1%), nel nostro Paese (dal 12,4% al 13%) e in Francia (dal 10,1% al 10,6%). Tutti questi dati dunque collidono con quanto dichiarato a Marzo dal governo circa un incremento di oltre 92mila nuovi contratti.

Certo potrebbe essere ancora presto per giudicare il Jobs Act fortemente voluto dal Ministro Poletti ma, se la tendenza attuale dovesse confermarsi anche in seguito, occorrerà far qualcosa in più per invertire l'ormai inarrestabile tendenza negativa.