Dopo lotte durate 15 anni è finalmente Legge in Italia il cosiddetto "divorzio breve". La Camera dei Deputati ha approvato a larghissima maggioranza, con 398 voti favorevoli, solo 28 contrari e 6 astensioni, la legge che stabilisce una drastica riduzione dei tempi di attesa tra separazione e divorzio, aumentando le tutele per gli attori del nuovo procedimento.

Diego Sabatinelli, radicale storico e Segretario nazionale della Lega italiana per il divorzio breve, ha dichiarato alla AdnKronos: "Un risultato importante che ci avvicina al resto dei Paesi europei: l'Italia dopo più di 15 anni di battaglie finalmente ce l'ha fatta.

Siamo soddisfatti". La Lega puntava anche alla completa eliminazione dei due gradi di giudizio, separazione e divorzio, unificandoli, ma la soddisfazione permane: "Sia il divorzio breve sia la semplificazione delle procedure sono due norme che rendono l'Italia un po' più europea".

E' vivo in tutti ancora il ricordo del referendum sulla legge Fortuna del lontano 1970 oggi migliorata, che vide gli italiani difenderla a larghissima maggioranza e con un elevatissimo quorum, nonostante il volere contrario della Chiesa e l'inedia del vecchio PCI, che furono travolti dalla prima grande campagna referendaria vinta dal Partito Radicale.

"Il #divorziobreve è legge. Un altro impegno mantenuto. Avanti, è #lavoltabuona" è il post inviato su Twitter dal premier Matteo Renzi nella serata di oggi, Mercoledì 22 Aprile 2015, in contemporanea con il voto della Camera.

Riassumiamo allora brevemente i 5 punti fondamentali della nuova norma in materia di diritto di famiglia.

Applicazione immediata

Per le coppie già separate, sia per omologazione che per sentenza passata in giudicato, il nuovo divorzio può essere chiesta da entrambi i coniugi o anche da uno solo di loro due, utilizzando i due nuovi termini di sei mesi, per la consensuale, e di un anno per la giudiziale.

Separazioni giudiziali

Il termine precedente di trentasei mesi di attesa senza interruzioni della separazione, prima necessario per poter chiedere di avviare la causa di divorzio, è ridotto dalla legge a soli dodici mesi.

Separazioni consensuali

Sia per le separazioni consensuali già in atto che per quelle giudiziali che vengano trasformate in consensuali, il termine di attesa per poter cominciare il divorzio è ridotto a sei mesi.

Comunione dei beni

Non sarà più necessario attendere che la separazione passi a sentenza per poter vedere dichiarata la separazione dei beni. Il nuovo momento è invece anticipato semplicemente a quello della stesura del verbale di separazione consensuale, quindi immediato. Corrisponde invece al momento della autorizzazione da parte del giudice alla vita separata nei contenziosi.

Affidamento dei figli minori

Anche in questo senso si migliora un difetto precedente, rendendo valida la sentenza in merito ad affido e mantenimento dei figli anche successivamente alla estinzione del processo, tranne nei casi che non venga sostituita da un nuovo ricorso o dalla sentenza di divorzio.

Sembra proprio il caso di dire che ha ragione Emma Bonino quando, proprio in questi giorni, ha ricordato come sia ipocrita e strumentale chi parla di "temi etici" quando invece si tratta semplicemente di far applicare nelle norme i semplici diritti umani e civili.