Moralismo spicciolo. Spesso e volentieri nel nostro Paese, quando si parla di lavoro lo si fa intingendo nei pregiudizi. I dipendenti pubblici sono tutti inefficienti, i giovani non hanno voglia di lavorare e la disoccupazione è solo giovanile. E' più facile pubblicare il tweet di Manpower, che verificare le notizie.

Diventa inquietante vedere firme autorevoli del giornalismo, come Aldo Grasso, ricamare editoriali moralistici senza conoscere l'argomento. Anche in questo caso i nodi sono venuti al pettine e scopriamo che i contratti favolosi , rifiutati dai choosy (schizzinosi) così favolosi non lo sono.

I conti non tornano. Ma andiamo per ordine. Come sapete alcuni giorni orsono, i mass media pubblicano la notizia che circa l'ottanta per cento dei selezionati per Expo, ha rifiutato l'assunzione. Sono circa 650 ma sono il 46 per cento come dichiara Manpower- società americana di lavoro interinale, che si è aggiudicata l'appalto per le selezioni del personale. Chissà da dove hanno preso certi numeri, sparati nei titoli. Certo sono sempre la metà: come è possibile che in una congiuntura econommica così tragica, un under trenta- e non solo- perda un occasione simile?

Selezioni infinite. Pensiamo ai tempi di selezione, iniziati ad ottobre dello scorso anno e conclusi questo aprile. E' verosimile che- nel frattempo- i candidati abbiamo potuto trovare altre opportunità.

Ricordiamoci che i contratti Expo sono a tempo determinato.

Formazione inesistente. Dal punto di vista formativo, lavorare nei padiglioni serve a ben poco dato che i ruoli proposti riguardano l'accoglienza clienti (hostess e steward). Anche in questo caso, se un giovane riesce a trovare un azienda che non si limita ad insegnargli come usare la fotocopiatrice , non è insensato scegliere la strada alternativa.

Menzogne sugli stipendi. Passiamo poi alle retribuzioni. 1300euro nette mensili per un apprendista, sono una manna, in certi settori non li guadagna un impiegato con venti anni di esperienza. Poi veniamo a scoprire che la retribuzione offerta è per sette giorni su sette, disponibilità 24h. E va bene direte, sono giovani anche se non si riposano.



Non tutti i selezionati vivono a Milano. Questo significa spese supplementari, trasporti, vitto, alloggio, se trovi qualcuno che ti affitta casa per meno di un anno. Allora assumiamo solo quelli di Milano ?

Poi scopriamo che lo stipendio non è proprio quello e la retribuzione netta, passa in un lampo da 1300 euro e 800 mensili. Le agenzie per il lavoro stanno proponendo un contratto del terziario (Cnai), meno vantaggioso di quello standard sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e soprattutto indicato come riferimento nel protocollo d'intesa con il ministero del Lavoro. Come sempre quando ci sono accordi da rispettare, compare il mistero della dissolvenza.

In tutta questa scialba storia italiana, risulta piuttosto evidenteil tentativo da parte della Manpower,

di scaricare i risultati mediocri ottenuti, nei confronti del committente Expo -mancano ancora 800 risorse- su coloro che cercano un occupazione seria e dignitosamente retribuita.