In questi giorni alla Camera dei Deputati si voterà la riforma della legge elettorale, l'Italicum, presentata dal Premier Matteo Renzi, è stata oggetto di molte critiche e discussioni negli ultimi giorni. Nelle prossime settimane, dunque, rappresenterà il fulcro centrale dell'attività di Governo.

La minoranza del Pd ed i partiti di opposizione hanno espresso forti dubbi di costituzionalità e critiche al Ddl in questione e dopo un'altra modifica al testo avvenuta oggi, si potrà di nuovo esprimere parere favorevole o contrario. Per evitare, dunque, la possibilità di un rinvio del voto, il Presidente del Consiglio si è rivolto a tutti i circoli del Pd invitandoli a votare in modo positivo l'Italicum poiché secondo Renzi rappresenta: "Un incremento di dignità e credibilità di tutto il Pd".

Nel testo della lettera ci sono parole molto dure nei confronti della minoranza dei democratici, che nei giorni passati era già stata accusata di non volersi adeguare al resto del partito, ma tale scelta è stata una conseguenza dovuta all'allontanamento di alcuni membri della Commissione avvenuto la scorsa settimana.

Le maggiori critiche alla legge elettorale riguardano principalmente il suo aspetto dittatoriale da cui Renzi tenta di distogliere l'attenzione dichiarando che: "Abbiamo modificato tre volte la legge elettorale per dare ascolto a tutti. Adesso però bisogna giungere alla fine". Visti anche i 14 mesi di discussione parlamentare, un tempo troppo lungo per decidere di fermarsi adesso solo a causa di una ristretta cerchia di dissidenti.

Nella lettera che ha scritto a tutti i rappresentanti dei circoli del Pd, il Premier torna a ribadire come l'approvazione della legge elettorale si legata a doppio filo alla tenuta del Governo stesso, poiché a suo dire: "Se la legge non passa è l'idea stessa del Pd come partito di cambiamento a venir meno". Mentre sulle divisioni interne Renzi ricorda come in passato siano state la causa di fallimenti elettorali che: "Hanno consentito agli altri di tornare al potere".

Conclude dicendo che il suo impegno con gli iscritti al Pd è quello di fare da guida fino al 2017, quando ci saranno di nuovo le primarie. Fino a quel giorno, però, Renzi vuole essere di aiuto all'Italia vista la speranza che milioni di cittadini hanno in lui.