La riforma elettorale ha spaccato il Partito democratico, durante la notte l'accesa assemblea ha votato senza la minoranza, che ha abbandonato l'aula prima del voto. In tal modo è iniziata la linea di Matteo Renzi, che non prevede modifiche del testo originale. Nel servizio dell'inviata del TG5 Barbara Parodi Delfino, si viene a sapere che il capo-gruppo Speranza si è dimesso, ma la minoranza ha comunque avvertito: "Noi andremo avanti con la nostra battaglia in commissione". Un'assemblea del PD incandescente quella terminata nel cuore della notte, come risultato Renzi ha trionfato blindando l'Italicum, Speranza è andato via ed il partito ha subìto un danno difficilmente reversibile.

Su 310, sono stati 190 i voti a favore della riforma elettorale. Sono stati 120 i parlamentari, che hanno chiesto le preferenze anche per i capilista e l'apparentamento al secondo turno e che poi sono usciti poco prima il momento della votazione.

L'ennesima conquista di Renzi

Il premier Matteo Renzi ha avvertito: "Nel bene o nel male, questo governo dipende dall'Italicum". Ha affermato Ettore Rosato del Partito democratico ai microfoni del TG5: "Abbiamo approvato una buona legge elettorale al Senato, ne abbiamo fatto un'ampia discussione all'interno dei nostri organismi dirigenti e adesso naturalmente, con un confronto franco, andiamo avanti". Come già detto, anche la minoranza ha promesso di andare avanti con la propria battaglia.

Alfredo D'Attorre del Partito democratico ha riferito alle telecamere del telegiornale di Canale 5: "La parola scissione per noi non esiste, ci troviamo di fronte ad atteggiamenti di Renzi, che non fanno nulla per ridurre le divisioni, anzi! Talvolta sembrano contribuire a spargere sale sulle ferite". L'ipotesi della fiducia ha infiammato anche l'opposizione e Forza Italia, Sel e Lega Nord hanno gridato al golpe, invocando l'intervento del presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Da Forza Italia, Renato Brunetta si è sfogato così durante un'intervista al TG5: "Renzi non ha i numeri per far passare l'Italicum blindato come vorrebbe, ieri è stata una bruttissima pagina per la democrazia italiana". Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo si è dissociato, per i componenti del partito è troppo presto per scrivere al Quirinale.

Fabiana Dadone del M5S, ha commentato così gli ultimi eventi politici ai microfoni del noto TG mediaset: "Ci aspettiamo un miglioramento di questa legge, che mantiene i profili d'incostituzionalità del Porcellum, che sono il premio di maggioranza e l'assenza di preferenze, perché infatti il listino è bloccato".