Siamo ad un anno dalle elezioni a Milano. Appuntamento che da sempre rappresenta non solo una scadenza elettorale ma un evento simbolico dal punto di vista politico, un esperimento e un termometro per tutto il paese. Ad un anno da questa scadenza, la città sembra confusa, complice forse il momento di euforia per Expo 2015 e non sembrano esserci ancora delle strategie per i principali partiti, né dei nomi sufficientemente d'impatto. Ed è proprio in un terreno come questo che arrivano gli outsider, come Claudio De Albertis, costruttore numero uno di Assimpredil e Presidente della Triennale di Milano.

Presidente De Albertis, iniziamo a fare un bilancio di questi ultimi cinque anni. Pisapia, la rivoluzione arancione. Come trova questa Milano?

La prima cosa che posso dire è che è impossibile giudicare un'amministrazione indipendentemente dalla storia della sua città. Tutto quello che vediamo è figlio anche di amministrazioni precedenti. La competitività di un'area territoriale come quella di Milano è frutto di un lavoro strategico di tante persone e tanti amministratori. Si può venire rieletti sulla scorta di strategie rivoluzionarie ma alla fine si ha a che fare con una stratificazione di interessi pesanti. Questi ultimi anni sono stati caratterizzati da una carenza di risorse, per cui governarla non è stato sicuramente facile.

Non ha risposto…

Milano negli ultimi 20 anni ha cambiato volto, è una città senza un'identità ben precisa, questo è nello stesso tempo un limite e una risorsa. Ha un territorio piccolo ma con una scala di problemi più vasta. Oggi dobbiamo capire cosa ancora non è stato risolto.

Parla già da Sindaco.. quali sono i grandi temi irrisolti?

Cominciamo da quello ambientale..

Che detto da un costruttore..

E' proprio per questo che diventa rilevante. Questa è una città che ha un livello di inquinamento ancora inaccettabile, soprattutto a causa di edifici molto vecchi e un sistema della mobilità ancora eccessivamente inquinante.

Considera le politiche ambientali di questa ultima amministrazione insufficienti?

(Area C…)

Non è quella la soluzione dei problemi, scontiamo un'arretratezza delle infrastrutture della mobilità da molto tempo. Per non parlare della mobilità delle merci.

Qualche idea?

Alcune aree, come quella di Expo, possono essere sfruttate per delocalizzazioni di strutture pubbliche. Milano è pronta per diventare una città ecopositiva. Non dimentichiamoci del lavoro e della capacità produttiva, passata in secondo piano in questi ultimi anni. Milano deve essere la nostra Silicon valley, dove attirare nuove energie. Le scelte sono fatte per le generazioni future e questa città deve potere accogliere le migliori intelligenze.

Senta lei mi sembra molto deciso, sta pensando ad un progetto civico per questa città.

Se la sente di impegnarsi in prima persona?

Milano è da sempre la città delle sperimentazioni. Sento che c'è la voglia di qualcosa di diverso, magari una lista civica che guardi al concreto. Uno spazio ci potrebbe essere, il modello a cui penso è un progetto civico al quale poi alcune forze politiche si potrebbero alleare.

Lei è stato nominato dalla Moratti e riconfermato da Pisapia nel ruolo diPresidente della Triennale di Milano. Può essere la persona che rappresenta l'anima di questa città in maniera trasversale?

Ho sempre cercato di fare bene il mio lavoro Questa città la amo moltissimo e mi ha dato molto.

Che si fa quindi Presidente?

Io sono disponibile

Si vedrebbe come il candidato di Renzi?

Non credo che potrei mai essere indicato dai partiti, né da destra (dove è difficile mettersi d'accordo) né a sinistra, dove c'è ancora una resistenza ideologica a candidare un costruttore. Mi inorgoglirebbe sicuramente, di persone di valore ce ne sono tante. Io ci sono, sicuramente.