Ci siamo quasi. Il 31 maggio si vota per il rinnovo dei Consigli regionali e per l'elezione del presidente in 7 regioni: Veneto, Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Puglia e Campania. Ed è proprio su quest'ultima regione che si è concentrato il dibattito politico, a causa della situazione venutasi a creare con il candidato del Pd, l'ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, condannato in primo grado per abuso d'ufficio, sul quale pende la minaccia di sospensione, nel caso in cui sia eletto, per effetto della legge Severino.

Il pasticcio delle Elezioni Regionali in Campania: De Luca, candidabile ma non eleggibile?

Secondo la legge Severino, se De Luca dovesse uscire vincitore dalle elezioni regionali del 31 maggio, dovrebbe essere dichiarato immediatamente decaduto, lasciando la regione Campania senza guida. Di fronte a questa prospettiva, gli avversari di De Luca, in primis il presidente uscente Stefano Caldoro, si appellano al 'caos istituzionale' che ne deriverebbe e alla 'pessima immagine' per una regione importate e problematica come la Campania.

L'ultimo tassello ad ingarbugliare ulteriormente la situazione lo ha messo la Corte di Cassazione che, dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, ha depositato la sentenza che accoglie il ricorso del Movimento di difesa del cittadino contro il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, assegnando la competenza sull'applicazione della legge Severino ai giudici ordinari e non al Tar.

E se De Luca vince le Elezioni Regionali in Campania? Renzi studia la soluzione.

La sentenza della Cassazione è stata accolta come una vittoria dagli avversari di De Luca ma, a ben vedere, potrebbe offrire lo spunto per la soluzione del caso. L'assegnazione della competenza sulla legge Severino ai giudici ordinari comporta il fatto che, dopo le elezioni, dovrà essere il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a revocare De Luca nel caso in cui dovesse risultare il vincitore.

La possibilità di avere in mano il pallino del gioco, consente ai vertici del Pd di studiare tutte le possibili soluzioni al caso. Secondo le più accreditate ipotesi riportate dai maggiori quotidiani, Renzi potrebbe prendersi qualche giorno di tempo prima di sospendere il vincitore De Luca, in modo da consentire l'effettuazione di tutti i passaggi burocratici che fanno seguito alle elezioni regionali, cioè la proclamazione del risultato elettorale da parte della Corte d'Appello, la nomina della Giunta e del vicepresidente.

Solo a questo punto interverrebbe il presidente del Consiglio avviando la procedura di sospensione del presidente per effetto della legge Severino, con l'affidamento della presidenza della regione 'ad interim' al vicepresidente nominato da De Luca. Seguirebbe il ricorso dell'ex sindaco di Salerno al giudice ordinario e non più al Tar.

Nel frattempo, il 20 ottobre ci sarà la sentenza della Corte Costituzionale, presso la quale pende un ricorso sulla retroattività della legge Severino e le possibilità che sia dichiarata incostituzionale, secondo il parere della maggior parte dei giuristi, sono piuttosto elevate. Vincenzo De Luca potrebbe, a questo punto, prendere il suo posto di Presidente della regione Campania solo con qualche mese di ritardo.

Tutto questo, ovviamente, Caldoro permettendo.